Ci sono libri il cui titolo è bene prendere alla lettera. Quanto prima e quanto più spesso possibile.

Let’s go! Stati Uniti è uno di questi.

Questo tomone cartonato edito da Touring Editore (2023) è praticamente un compendio su tutto ciò di più interessante che c’è da vedere negli Stati Uniti. Fa parte della stessa collana di Viaggi on the Road, uscito qualche anno fa, e presenta un’analoga grafica accattivante, a partire dal risguardo a stelle e strisce per entrare subito nel mood della destinazione.

Questa sorta di enciclopedia di ben 384 pagine tratta i più svariati aspetti della cultura statunitense attraverso i luoghi, e fornisce innumerevoli spunti per organizzare un viaggio (o più d’uno) in questo sconfinato Paese che grazie al suo soft power ci è tanto familiare ancor prima di partire, e forse proprio per questo, per la sua presenza pervasiva nel nostro immaginario, non smette mai di affascinarci.

Il libro cerca di dare quante più suggestioni possibili ed è organizzato in sezioni tematiche quali natura, viaggi on the road, cultura generale, città, cibo e “Wow”, ossia una sezione con curiosità e stravaganze. Ci sono schede tematiche, lampi di curiosità, piccoli box di informazioni pratiche e onnipresenti consigli di libri, film e brani musicali per conoscere meglio i luoghi menzionati.

Si parte quindi dalla natura con pagine dedicate ai grandi parchi nazionali di cui gli USA possiedono un patrimonio inestimabile, tra canyon spaventosi, aspri monoliti, valli glaciali, cascate vertiginose, geyser, deserti, foreste di pini e sequoie dalle dimensioni inimmaginabili. Maestosi e struggenti, i parchi sono concentrati soprattutto nell’Ovest; alcuni esempi sono il rigoglioso Yosemite, il fotogenico Grand Canyon, l’infernale Death Valley e il celebre Yellowstone, il più antico di tutti i parchi americani; e ancora le Everglades, le cascate del Niagara, lo Zion National Park e i misteriosi bayou della Louisiana, popolati da inquietanti serpenti e alligatori.

Segue un elenco di formazioni rocciose, molte delle quali sembrano catapultarci su un altro pianeta (come The Wave in Arizona o Fly Geyser in Nevada), e di spiagge da sogno con consigli per cimentarsi nel surf. Ci sono poi le esperienze wild da fare nella natura, tra cui i luoghi dove osservare alci, coyote e bisonti, ma anche alcuni trekking in paesaggi maestosi che scatenano in noi il senso del Sublime e danno il brivido di sentirsi minuscoli di fronte alla sconfinatezza della natura.

Gli Stati Uniti sono anche il luogo per eccellenza degli epici viaggi on the road, a partire dall’itinerario più desiderato da tutti (da me di sicuro): la Route 66 da Chicago a Santa Monica, tra nostalgici diners e scenari alla Edward Hopper.

A questo si aggiungono altri percorsi, come la Pacific Coast Highway Route da Los Angeles a San Francisco, la Strada del Blues da Chicago a New Orleans, la sbalorditiva Overseas Highway, che solcando le acque dell’Atlantico conduce da Miami a Key West, e se vi sentite un po’ misantropi la Road to Nowhere, ossia la strada più solitaria degli Stati Uniti che attraversa il Nevada. Non manca l’approfondimento sui road movies di culto, sulle leggendarie auto americane e – saltando su un altro mezzo di trasporto – sui viaggi in treno, che offre spettacolari tratte come i 4000 km coast to coast da San Francisco a New York tra scenari naturali e urbani che scorrono lenti al finestrino.  

Nella sezione sulla cultura americana non mancano i suggerimenti per stuzzicare la curiosità, come i luoghi che hanno segnato la storia degli Stati Uniti, le location dei film di culto, una breve cronologia di Hollywood, un percorso sulle orme di Martin Luther King e la sua lotta per i diritti civili.

La sezione sulla musica abbraccia stili, musicisti e movimenti variegati che hanno forgiato la leggenda musicale americana, dal rockabilly di Elvis al country di Johnny Cash. Tanti i luoghi da scoprire, dalla capitale del jazz New Orleans ai festival di fama internazionale. A corredo, due pagine di playlist per avere con sé un’adeguata soundtrack.

Imprescindibile è la mappa che geolocalizza le principali serie televisive, con le quali abbiamo tutti un po’ costruito il nostro immaginario legato a questo Paese: non solo New York (Friends, Mad Men, Sex and the City), ma anche New Messico (Breaking Bad), Washington (Twin Peaks), Monterey (Big Little Lies), Atlanta (The Walking Dead) e tante altre.

A proposito di città: nella sezione dedicata ci sono approfondimenti sia sulle mete più frequentate, sia su altre che spesso non sono comprese negli itinerari classici, ma altrettanto affascinanti e autentiche in quanto rappresentanti dell’American way of life. Quanto alle megalopoli dalle infinite attrazioni (New York, San Francisco e sorelle), qui è proposta una selezione che suggerisce alcune priorità tra i luoghi iconici, gli edifici stravaganti, la street art, i musei tematici e persino le specifiche opere d’arte su cui soffermarsi.

Infine, la sezione “Wow” è quella che dovrebbe esprimere al meglio genialità e follia di questo Paese forse un pochino megalomane: dai parchi a tema – su tutti il Walt Disney World Resort di Orlando e gli Universal Studios di Hollywood –  alle costruzioni più folli, come l’Oculus di New York e il Basket Building di Newark, giusto per menzionarne un paio. Ci sono cimiteri terrificanti e altri luoghi pregni di inquietudine, come Salem e Alcatraz; ma anche strutture indimenticabili dove soggiornare, come alberghi stravaganti e case immerse nella natura, tipo la Falling Water in Pennsylvania costruita sopra una cascata.

Per chiudere – a differenza di quanto succede a me che quando viaggio mi scordo di mangiare – qui non viene dimenticata la sezione dedicata al cibo. E da Stati Uniti a Stati Unti è un attimo. Che poi a dire il vero, pur essendo la terra del Big Mac e delle fettuccine Alfredo, questo Paese ci sorprende con un’impressionante varietà di piatti nata dalle infinite influenze che gli Stati Uniti hanno assorbito e reinterpretato. Si parte dal breakfast a base di pancakes ai cocktail serali (Manhattan, Cosmopolitan, Mint Julep… ed è subito sbronza), passando per i vari tipi di street food (bagel, pastrami sandwich, lobster roll…) e le innumerevoli cucine internazionali che proprio qui – più che in qualsiasi altro luogo al mondo – si sono date convegno.

Last but not least, i miei approfondimenti preferiti, ossia quelli dedicati alla letteratura. Brevi biografie degli scrittori e consigli di libri ricorrono in varie sezioni; ne sono un esempio la scheda su libri (e film) ispirati alla natura americana e quella sui grandi classici (da Twain, Faulkner, Steinbeck, fino a Roth e Auster), senza dimenticare la controcultura (la Beat Generation di Kerouac, Burroughs e Ginsberg) e i road trip letterari, le più irresistibili tentazioni.

Insomma questo libro è un viaggione (intanto) di carta che prevedibilmente farà andare in brodo di giuggiole qualsiasi appassionato di USA. E comunque tutti gli altri non è che possono stare tranquilli: anzi, è probabile si inneschi un’incontenibile frenesia di mollare tutto e partire.

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