Il Palindromo è una realtà editoriale siciliana vivace e dinamica fondata nel 2013 da Francesco Armato e Nicola Leo.
Tra le sue principali collane spicca Le città di Carta, guide letterarie che si snodano tra piazze, vie e monumenti delle città attraverso le pagine della narrativa contemporanea. Una topografia ricostruita attraverso percorsi tematici che restituiscono una geografia urbana cangiante e multisfaccettata attraverso lo sguardo degli scrittori del Novecento.
Non sono dunque guide turistiche classicamente intese, preferendo un approccio più letterario, ma comunque offrono in allegato una mappa con i luoghi letterari menzionati nella guida, così anche il turista-lettore che volesse avventurarsi per le strade della città può rintracciare, mappa alla mano, gli scorci, le descrizioni e le suggestioni evocate da grandi pagine di letteratura.

I titoli pubblicati finora (gennaio 2023) sono:

  • Palermo di carta, di Salvatore Ferlita
  • Catania di carta, di Massimo Schilirò
  • Roma di carta, di Raffaello Palumbo Mosca
  • Milano di carta, di Michele Turazzi
  • Torino di carta, di Alessandra Chiappori
  • Genova di carta, di Alessandro Ferraro
  • Trieste di carta, di Gianni Cimador
  • Stretto di carta, di Dario Tomasello
  • Firenze di carta, di Alessandra Mastroleo
  • Bologna di carta, di Riccardo Gasperina Geroni

Per una doppia intervista agli autori di Milano e Torino di carta, si rimanda a questo link, mentre per l’intervista all’autore di Genova di carta si rimanda a questo link.
A seguire l’intervista agli editori.

Intervista agli editori del Palindromo

1) Com’è nata l’idea della collana Le città di carta?

La collana è nata contestualmente al Palindromo potremmo dire. Il progetto città di carta, la mappatura letteraria delle città, risiede nelle fondamenta della casa editrice. Nel 2012, prima cioè di avviare le pubblicazioni, parlammo con Salvatore Ferlita che conoscevamo in qualità di critico letterario e grande esperto di letteratura siciliana. Proponemmo a lui di scrivere Palermo di carta, guida letteraria della città; accettò immediatamente e con entusiasmo. Dal primo incontro la convergenza di idee tra noi fu totale. Dopo poche settimane il dialogo si estese su orizzonti più ampi: nacque la collana Le città di carta e a quel punto fu naturale incaricare Ferlita della direzione del progetto che adesso conduce insieme a Fabio La Mantia.

2) Ogni guida letteraria ha in allegato una mappa sulla quale sono segnalati i maggiori punti di interesse menzionati in ciascun titolo, elemento che potrebbe richiamare l’idea di una guida turistica. In cosa si distinguono Le città di carta dalle classiche guide turistiche? Sono più assimilabili alla letteratura di viaggio?

Un romanzo dei romanzi delle città: questa potrebbe essere la giusta definizione per Le città di carta. Un’idea letteraria ibrida, indagine critica, tensione narrativa e sintesi letteraria e topografica, da questo mix vengono fuori i titoli che pubblichiamo nella collana. Essi non sono alternativi alle tradizionali guide di viaggio, al più possono esser considerati complementari. Un modo in più per scoprire una città o ancora una prospettiva diversa per guardare a luoghi che normalmente si indagano con l’occhio incantato del turista e non con lo sguardo penetrante del lettore attento.

3) Ci sono delle linee guida a cui si attiene ogni titolo per far parte della collana, oppure è lasciata piena autonomia agli autori di impostare il tono e l’impianto dell’opera?

Ogni titolo della collana risponde a un obiettivo: restituire a chi legge una città nuova, inedita, la città che ha preso e prende forma dall’immaginazione degli scrittori – in particolare del Novecento – che l’hanno resa vera protagonista della narrazione e non semplice cornice. Dunque ricostruire e indagare ogni città attraverso l’analisi del rapporto intimo che le lega all’urbanistica e alla topografia – vera o trasfigurata dalla letteratura – e ripercorrere, implicitamente, le trasformazioni che l’hanno condotta a noi.
Questa è la linea guida che affidiamo agli autori della collana, ognuno di loro conferisce poi un personale imprinting, stilistico e/o strutturale, e crea un percorso cronologico o tematico attraverso la storia letteraria e la geografia urbana della città.

4) Che valore aggiunto può dare l’esplorazione di una città attraverso la letteratura e il punto di vista di uno scrittore?

Secondo noi è come un secondo grado di conoscenza, una sorta di approfondimento per lettori curiosi, per “escursionisti della pagina scritta”. A questo serve la mappa allegata ai volumi, a orientarsi nella città reale sovrapponendo a questa la città letteraria.
Leggere una città tra le righe se vogliamo; cosa ben diversa dal seguire itinerari turistici canonici. Come dicevamo prima, è uno strumento complementare ad una buona guida per viaggiatori.

5) Le copertine dei titoli fin qui pubblicati si presentano con illustrazioni dallo stile molto riconoscibile e particolare. Potete raccontarci qualcosa di più sulla scelta di questo design?

L’autore di tutte le illustrazioni è Simone Geraci che è anche il direttore artistico della casa editrice, la nostra anima figurativa. Lui è innanzitutto un pittore (eccezionale, se ci è concesso), ma abbiamo consapevolmente toccato corde sensibili, sapevamo che progetti più legati a grafica e illustrazione avrebbero smosso la sua fantasia; e così, anche considerando l’organicità dei titoli in collana, abbiamo deciso di mantenere un tratto unico, il suo per l’appunto.

6) Fino ad ora Le città di carta pubblicate sono Palermo, Catania, Roma, Milano, Torino. Quali sono i progetti per il futuro? C’è qualche destinazione che vi piacerebbe inserire nella collana, città italiane o magari anche oltre i confini nazionali?

Lavoriamo constantemente alle città di carta, a stretto contatto con i direttori Ferlita e La Mantia. Il blocco seguito alla pandemia ha reso necessario lo slittamento di tanti libri, tra questi due città estremamente affascinanti e ricche di letteratura: Genova di carta di Alessandro Ferraro che speriamo di pubblicare prima dell’estate e in autunno, coronavirus permettendo, toccherà a Trieste. Non escludiamo che entro l’anno possa veder la luce anche un altro volume, originale forse più degli altri: Stretto di carta, un ponte immaginario per raccontare le due sponde dello stretto di Messina, estremamente fertili dal punto di vista letterario, battute nel tempo da tantissimi autori.
Nel 2021 altre città di carta stanno preparando il disvelamento, punti fondamentali della mappatura letteraria italiana. Le straordinarie Firenze e Venezia, prima delle ultime che completeranno il quadro e nel frattempo… andremo oltre, guarderemo più in là.
D’altronde la letteratura non ha confini, figuriamoci le Città di carta.