Molte storie di Shakespeare sono ambientate in Veneto: I due gentiluomini di Verona e Romeo e Giuletta a Verona, Il mercante di Venezia a Venezia, La bisbetica domata a Padova.
Ci si chiede se Shakespeare vide mai personalmente questi luoghi; gli studiosi ancora dibattono su questo punto: secondo alcuni potrebbe aver visitato il Veneto negli anni in cui abbiamo un vuoto biografico, ovvero fra il 1586 e il 1592; altri sostengono invece che ne sentiva soltanto parlare negli ambienti londinesi che avevano rapporti politici e commerciali con la Repubblica di Venezia.

Comunque siano andati i fatti, è indubbio che il nostro drammaturgo abbia subìto un grande fascino da questi luoghi riuscendo a trasmetterlo anche ai suoi lettori e spettatori. Per questo ogni anno la città di Verona è presa d’assalto da migliaia di turisti in visita ai luoghi che hanno fatto da sfondo alla più famosa storia di amanti sfortunati: Giulietta e Romeo.

©turismoletterario.com
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Realtà o finzione?

Sappiamo che la vicenda narrata dal Bardo è assolutamente fittizia e che i nostri protagonisti non sono mai esistiti realmente; ma è altrettanto vero che nel Medioevo Verona era scenario di radicati e violenti scontri tra famiglie rivali, tra cui anche i Montecchi e i Cappelletti (i Capuleti del dramma shakespeariano) che anche Dante Alighieri cita nella sua Commedia:

Vieni a veder Montecchi e Cappelletti,
Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura:
color già tristi, e questi con sospetti!

Purgatorio VI, 103

Shakespeare con tutta probabilità si era basato sul poema The Tragical History of Romeus and Juliet (1562) di Arthur Brooke e probabilmente era venuto a conoscenza anche della prima versione italiana della storia, quella di Luigi da Porto, l’Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, data alle stampe a Venezia nel 1531.

Seppur consapevoli della finzione della storia, se visitate Verona però provate a lasciare spazio all’immaginazione e rivivere nella vostra mente la vicenda dei nostri due amanti sfortunati come se vi avesse realmente avuto luogo.

1) Casa di Giulietta

L’edificio in cui è stato allestito il museo è di epoca medievale e vi risiedeva la famiglia Dal Cappello, come indica lo stemma sulla facciata del palazzo che dà sul cortile. Per entrarvi, si passa sotto un arco le cui pareti sono letteralmente ricoperte di bigliettini d’amore lasciati dai visitatori di tutto il mondo.
Nel cortile si trova una copia della statua di Giulietta realizzata nel 1969 dallo scultore Nereo Costantini, il cui seno destro è consumato per il famoso rito benaugurante che consiste nel toccarlo, mentre in alto sporge il balcone dove nella finzione letteraria si svolge la celebre scena:

Giulietta: “O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre; e rifiuta il tuo nome: o, se non vuoi, legati solo in giuramento all’amor mio, ed io non sarò più una Capuleti.

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All’interno del museo troverete dipinti d’epoca che hanno come soggetto il dramma shakespeariano, oltre ad altri oggetti e mobili antichi. In una stanza invece sono esposti due costumi indossati da Leonard Whiting e Olivia Hussey nell’adattamento cinematografico di Zeffirelli ed è stata riallestita la stanza da letto di Giulietta come nel film.
Ingresso a pagamento.
Indirizzo: via Cappello 23, Verona.
Sito: https://casadigiulietta.comune.verona.it/

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2) Tomba di Giulietta

Quella che la tradizione vuole identificare come la tomba di Giulietta è un sarcofago di marmo rosso che si trova in una cella nel chiostro del convento di San Francesco al Corso edificato nel 1230. Dai primi dell’Ottocento ha avuto inizio una sorta di pellegrinaggio e molti personaggi, più o meno noti, vi sono venuti in visita. Tra di essi Heinrich Heine, Charles Dickens e Lord Byron che, nella lettera a Thomas Moore del 7 novembre 1816, scrive:

…è un sarcofago semplice, aperto, e in parte deperito, con foglie appassite intorno, nel vasto e desolato giardino di un convento […] La situazione mi incantò per quanto è appropriata alla leggenda essendo triste come il loro amore. Io staccai qualche piccolo pezzo di marmo per regalarlo a mia figlia e ai nipoti.

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Come già scriveva Byron ai primi dell’Ottocento, il sepolcro è spoglio ed essenziale, ma può trasformarsi in un luogo di fascino se ci facciamo convincere per un attimo che sia realmente il luogo in cui si è consumato il tragico epilogo della nostra storia.
Oltre a numerose sculture e lapidi che ricordano l’opera shakespeariana (come il busto dello scrittore ad opera di Renato Cattani), con lo stesso biglietto d’ingresso si può visitare il pregevole Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle“.
Ingresso a pagamento.
Indirizzo: Via Luigi da Porto 5, Verona
Sito: http://museodegliaffreschi.comune.verona.it/

3) Casa di Romeo

Non molto distante dalle Arche Scaligere si trova questo palazzo nobiliare asserragliato dietro alte mura merlate che lasciano intendere lo stato di perenne conflitto tra le famiglie nobili veronesi e la necessità di proteggersi dai nemici.
La casa apparteneva alla famiglia dei Montecchi, una delle principali famiglie ghibelline di Verona che fu però bandita nel 1325 da Cangrande della Scala per aver preso parte a un complotto contro la sua persona.
Purtroppo non è visitabile all’interno perché proprietà privata: se avete la fortuna di passare nel momento in cui vengono aperti i cancelli, noterete un affascinante cortile medievale. All’esterno si trova però un bassorilievo in bronzo che rappresenta la fuga di Romeo da Verona e una targa che riporta una citazione dall’opera, oggi purtroppo in pessimo stato a causa di alcune scritte vandaliche.
Indirizzo: via Arche Scaligere 2, Verona

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4) Targa dedicata a Shakespeare

Sulle mura di  porta Bra, nel lato che guarda l’Arena, si trova un busto del Bardo e una targa commemorativa che recita le celebri parole di Romeo in fuga da Verona, nell’atto III:

Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona;
ma solo purgatorio, tortura, inferno.
Chi è bandito di qui, è bandito dal mondo
e l’esilio dal mondo è morte…

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Club di Giulietta

Infine, a Verona ha sede anche il Club di Giulietta, un’associazione culturale che da anni si propone come scopo quello di leggere, tradurre e rispondere a tutte le lettere che arrivano indirizzate a Giulietta Capuleti, di cui si parla anche nel noto film del regista Gary Winick Letters to Juliet (2010). Il club organizza anche tour per la città ripercorrendo i luoghi dell’opera shakespeariana.
Sito: http://www.julietclub.com/