Arezzo

Targa commemorativa

Arezzo è l’ambientazione della IV novella della VII giornata del Decameron: “Fu adunque già in Arezzo un ricco uomo, il qual fu Tofano nominato […]”. La targa recita: “Pozzo di Tofano — Giovanni Boccaccio / ricordava / nel «Decamerone» / Giornata VII Novella IV — A cura della Brigata Aretina / Amici dei Monumenti – 1958”.
Indirizzo: via Orto 15, Arezzo


Firenze

Targa sull’edificio dove si trovava la casa natale

Nel luogo dove presumibilmente nacque Giovanni Boccaccio è stata posta una targa con una citazione da Giovanni Gherardo da Prato: “«Chiamato fui messer Giovan Boccaccio, / nacqui in Firenze al Pozzo Toscanelli / di fuor sepolto a Certaldo giaccio.» — Giovanni Gherardi da Prato 1367 – 1445 / Sonetto per Giovanni Boccaccio”.
Indirizzo: via Toscanella, Firenze.

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Affresco nel palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai

Nel palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai, al primo piano di quello che oggi è un ristorante, si trova un antico ritratto di Boccaccio inserito in un ciclo di affreschi dedicato ai poeti fiorentini. Oltre a Boccaccio è ancora visibile il ritratto di Dante Alighieri (sulla sinistra), mentre sono andati perdute le raffigurazioni degli altri due letterati, probabilmente Francesco Petrarca e Zanobi da Strada.
Indirizzo: via del Proconsolo 16r, Firenze

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Certaldo (Firenze)

Certaldo si contende con Firenze il titolo di città natale di Boccaccio. Non si sa tuttora quale sia l’esatta città natale: il futuro poeta nacque da una relazione extraconiugale che il padre, Boccaccino di Chellino, ebbe con una donna di umili origini. Di per certo sappiamo che la famiglia era originaria di Certaldo, motivo per cui Boccaccio si firmava “Iohannes de Certaldo”.
Certaldo è inoltre l’ambientazione della novella VI, 10 del Decameron, il cui protagonista, Frate Cipolla, richiama anche nel nome lo stemma del paese di Certaldo sin dal XIII secolo: uno scudo diviso verticalmente in due sezioni, una bianca e l’altra rossa, sulla cui metà sinistra è raffigurata una cipolla.

Casa museo

È la casa in cui si ritiene che Giovanni Boccaccio visse gli ultimi anni della sua vita, dal 1361-62 al 1375, anno della morte. L’edificio fu acquistato nel 1821 da Carlotta Lenzoni de’ Medici forse a seguito della denuncia che Lord Byron scrive in versi nel suo Childe Harold’s Pilgrimage sulla distruzione della tomba del poeta.
Nel 1826, dopo alcuni lavori di ristrutturazione, fu commissionato a Pietro Benvenuti, un pittore fiorentino in voga all’epoca, un affresco raffigurante il poeta ed ebbe inizio un costante flusso di visitatori come testimoniato dal ricco registro. Dopo la scomparsa di Carlotta Lenzoni, gli eredi donarono l’immobile allo Stato che a sua volta lo affidò all’Associazione Pro Loco Certaldo nel 1940.
Il 15 gennaio 1944, la casa venne gravemente danneggiata a causa di un bombardamento aereo, ma si salvò miracolosamente la parete con l’affresco di Benvenuti. Al termine della Seconda guerra mondiale iniziarono i lavori di ricostruzione, poi conclusisi nel 1954. Due anni dopo, nel 1956, la Soprintendenza ai Monumenti di Firenze affidò l’immobile a Giuseppe Fontanelli, un maresciallo dei carabinieri in congedo nonché appassionato di studi letterari, che cominciò a raccogliere testi e cimeli relativi al Boccaccio formando una ricca biblioteca specializzata.
Al primo piano dell’edificio si trova “la stanza del Poeta” dove si trova l’affresco di Pietro Benvenuti commissionato nel 1826 da Carlotta Lenzoni de’ Medici che raccolse anche alcuni mobili e oggetti d’epoca, molti dei quali andati distrutti durante il bombardamento del 1944.
Tra gli oggetti di interesse ci sono 9 scarpe da donna spaiate che risalgono al Trecento, ritrovate dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e, al piano terra, il bozzetto della lastra tombale che fu commissionata dalla Società Storica della Valdelsa allo scultore Mario Moschi nel 1949, quando fu riconosciuta ufficialmente la locazione della tomba del Boccaccio, nella Chiesa dei SS. Michele e Jacopo, dove attualmente si trova l’originale scolpito da Moschi.
Tra gli altri oggetti esposti ci sono una collezione di medaglie che rappresentano alcune novelle del Decameron e una collezione di costumi indossati dalle attrici del laboratorio teatrale “Oranona” che hanno portato in scena alcune novelle del Decameron.
Oggi la casa è anche sede dell’Ente Nazionale Boccaccio e di una biblioteca specializzata. Oltre ad alcuni testi antichi scampati alla distruzione della Seconda guerra mondiale, la biblioteca conserva circa 3500 tomi incentrati sul poeta, tra cui testi di critica in lingue straniere.
La casa museo si trova nella parte medievale della cittadina che sorge su un colle raggiungibile a piedi oppure tramite la funicolare che parte da piazza Boccaccio.
Indirizzo: via Boccaccio 18, Certaldo Alta (FI)
Sito: casaboccaccio.it
Ingresso: a pagamento

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Tomba di Giovanni Boccaccio nella chiesa dei SS. Jacopo e Filippo

La chiesa in stile romanico custodisce al suo interno le spoglie di Giovanni Boccaccio. Il sepolcro è incastonato nel pavimento al centro della navata, riconoscibile per la lastra marmorea commissionata dalla Società Storica della Valdelsa allo scultore Mario Moschi nel 1969.
L’attuale locazione non è quella originaria perché la tomba del Boccaccio ha avuto una storia travagliata iniziata nell’Ottocento con il decreto del duca Leopoldo nel 1783 che proibiva le sepolture nelle chiese. Sembra che il sepolcro fu aperto e le ossa sparse nel cimitero della chiesa. Nel 1818, Lord Byron denunciò la distruzione della tomba del poeta nei versi del suo Childe Harold’s Pilgrimage.
Nel 1913 il preposto di Certaldo don Alessandro Pieratti annunciò il ritrovamento della vera tomba del poeta all’interno della chiesa, nei pressi dell’antico ingresso, perché l’edificio era stato modificato più volte negli anni. Dopo alcuni studi, nel 1949 fu riconosciuta ufficialmente la tomba del poeta anche se tra gli studiosi persistono molti dubbi sull’effettiva appartenza al poeta dei resti qui custoditi (alcuni ritengono che si tratti di resti ritrovati nella zona archeologica di Certaldo).
Indirizzo: chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, Certaldo Alta (FI)

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Statua di Giovanni Boccaccio

La statua fu commissionata dal Comune di Certaldo nel 1875, in occasione della commemorazione per il V centenario dalla morte del poeta alla quale partecipò e tenne un discorso Giosuè Carducci. L’opera fu completata dallo scultore Augusto Passaglia nel 1879. La cerimonia di inaugurazione avvenne il 22 giugno 1879 con una festa che vide la partecipazione delle autorità, delle bande cittadine di Certaldo e dei paesi limitrofi, dello studioso Attilio Hortis che pronunciò un discorso; furono organizzati inoltre altri festeggiamenti come corse di cavalli e la rappresentazione dell’opera Il Boccaccio a Napoli.
Il piedistallo su cui fu posta la statua doveva accogliere una serie di lamelle in bronzo che illustravano la vita del Boccaccio commissionate allo stesso Augusto Passaglia che ne realizzò i calchi in gesso. Le lamelle non furono però mai prodotte per motivi economici. La lapide sul basamento riporta l’iscrizione: “A Giovanni Boccacci / la patria / XXII giugno / MDXXXLXXIX”.
Indirizzo: piazza Boccaccio, Certaldo (FI)

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