Indirizzo: St Martin’s Place, Londra
Ingresso: gratuito
Orari: aperta tutti i giorni 10.30-18.00, venerdì e sabato fino alle 21.
Sito: npg.org.uk
La National Portrait Gallery, vicino Trafalgar Square e a pochi passi dalla famosa National Gallery, ha aperto i battenti nel 1856 ed è stata la prima galleria di ritratti del mondo. La sua collezione è costituita dai ritratti di personaggi importanti della storia britannica e il valore delle opere esposte non consiste tanto nella qualità artistica quanto nel soggetto rappresentato.
I tre principali fondatori della galleria furono Philip Henry Stanhope, 5° Conte di Stanhope, che, come membro del Parlamento propose nel 1846 l’idea di una galleria nazionale di ritratti, e i due sostenitori del progetto Thomas Babington Macaulay, 1° Barone Macaulay, e Thomas Carlyle. La proposta fu approvata nel 1856 dalla Regina Vittoria e la prima galleria fu stanziata al numero 29 di Great George Street (Westminster). In seguito cambiò sede alcune volte fino a quella odierna, in St. Martin’s Place, adiacente alla National Gallery, dove fu inaugurata il 4 aprile 1896.
Attualmente la collezione è costituita da quasi 200.000 ritratti, di cui solo una parte sono effettivamente esposti nella galleria. Tra di essi ve ne sono alcuni molto famosi come il “ritratto Chandos“, ovvero il più noto quadro che potrebbe rappresentare William Shakespeare.
La mostra è organizzata in ordine cronologico. Le 4 prime stanze, al secondo piano, sono dedicate all’Inghilterra Tudor e elisabettiana, dove sono esposti alcuni famosi ritratti della regina Elisabetta I e del re Enrico VIII; le stanze successive sono dedicate al periodo Stuart e al Commonwealth (XVI e XVII secolo), poi si passa al periodo georgiano e al periodo Regency. Scendendo al primo piano si trovano le stanze dedicate al periodo vittoriano e edoardiano (dal 1837 al 1910) e infine quelle dedicate al XX secolo.
Periodicamente vengono inoltre organizzate mostre temporanee.
Alcune tra le stanze sopra menzionate sono dedicate agli artisti e agli scrittori inglesi e qui vengono esposti alcuni famosi ritratti che spesso si trovano nelle pagine delle antologie di letteratura inglese.
A giugno 2023 ha riaperto dopo un imponente restauro durato 3 anni.
Tutti i ritratti di scrittori
Tra la collezione di ritratti, alcuni esposti a rotazione, ci sono quelli degli scrittori o personaggi a loro strettamente correlati:
Sono esposti nella sala 4 i ritratti di John Donne, Ben Jonson e John Fletcher.
Sono esposti nella sala 7 i ritratti di John Dryden, Samuel Pepys e Samuel Butler.
È esposto nella sala 8 il ritratto di John Locke (nella stessa stanza anche i ritratti del musicista Henry Purcell e dello scienzato Isaac Newton).
La sala 9 è la stanza dedicata al Kit-cat Club. Qui si trovano i ritratti di Joseph Addison, Richard Steele, William Congreve, George Stepney.
Sono esposti nella sala 10 i ritratti di Jonathan Swift, Alexander Pope, William Shenstone e Tobias Smollett.
Sono esposti nella sala 12 i ritratti di Samuel Johnson, Horace Walpole, Lawrence Sterne, Oliver Goldsmith, James Boswell e William Beckford, oltre ai busti di di Alexander Pope e Lawrence Sterne.
Sono esposte nella sala 13 le stampe all’albumina raffiguranti Dante Gabriel Rossetti e Alice Liddell (la Alice per cui Lewis Carroll trasse ispirazione per “Alice nel paese delle meraviglie”).
Sono esposti nella sala 18 i ritratti di Robert Burns, Samuel Taylor Coleridge, Percy Bysshe Shelley, John Keats, Walter Scott, Lord Byron, Mary Wollstonecraft Shelley, Robert Southey, John Constable, William Blake, Mary Wollstonecraft e William Godwin (genitori di Mary Shelley), Leigh Hunt.
Sono esposti nella sala 20 il busto di Walter Scott e il ritratto di Edmund Burke.
È esposto nella sala 21 il busto di Alfred Tennyson.
Sono esposti nella sala 24 i ritratti delle sorelle Brontë, quello singolo di Emily Brontë, Charles Dickens, William Makepeace Thackeray, Elizabeth Barrett Browning e Robert Browning.
È esposto nella sala 25 il ritratto di George Eliot.
Sono esposti nella sala 26 i ritratti di Algernon Charles Swinburne, Thomas Carlyle, John Stuart Mill, Sir Leslie Stephen, Matthew Arnold, William Morris.
Sono esposti nella sala 28 i ritratti di Robert Louis Stevenson, Rudyard Kipling, Austin Dobson e il busto di Robert Louis Stevenson.
Sono esposti nella sala 29 i ritratti di Rupert Brooke, Henry James e i busti di John Galsworthy e Thomas Hardy.
Sono esposti nella sala 31 i ritratti di Vanessa Bell (sorella di Virginia Woolf), E. M. Forster, James Joyce, Dylan Thomas, Beatrix Potter, T.S. Eliot, oltre ai busti di Virginia Woolf, George Bernard Shaw, Noël Coward, Sir John Betjeman e Jerome Klapla Jerome.
È esposto nella sala 32 il ritratto di A.S. Byatt e Seamus Heaney.
Tra i quadri di scrittori illustri ci sono inoltre quelli che ritraggono D.H. Lawrence, Arthur Conan Doyle, Aldous Huxley.
William Shakespeare
Il ritratto più famoso di William Shakespeare è stato realizzato nel 1610. Pur non essendo sicuri che sia effettivamente l’uomo ritratto sia Shakespeare, sino all’Ottocento è stato ritenuto attendibile ed è stato adottato come riferimento per molte altre raffigurazioni, come la scultura del Bardo realizzata da Peter Scheemakers che si trova oggi nel Poets’ Corner dell’Abbazia di Westminster.
Per quanto riguarda l’autore, l’antiquario ottocentesco George Vertue in una nota attribuisce il ritratto a John Taylor e indica William Davenant, figlioccio di Shakespeare, come primo proprietario. Il quadro fu poi acquistato da James Brydges (1673-1744), primo Duca di Chandos (da qui il nome “ritratto Chandos”), e in seguito, nel 1856, fu donato alla National Portrait Gallery, prima opera dell’attuale collezione.
È esposto nella sala 33.
Sorelle Brontë
Conosciuto come il “Pillar Portrait“, questo unico ritratto delle tre sorelle Brontë giunto fino a noi. Da sinistra a destra, le sorelle sono Anne, Emily e Charlotte.
L’autore è il fratello Branwell, il quale si era a sua volta rappresentato al centro, per poi coprire la sua figura con una colonna (da qui il nome con cui il quadro è noto, “Pillar portrait”) che scolorendosi ha mostrato il disegno sottostante (dove oggi si trova la chiazza più chiara).
Questo quadro era noto per la descrizione che ne aveva fatto Elizabeth Gaskell nel 1853 ma per molti anni era stato ritenuto disperso. Nel 1914 è stato ritrovato piegato (si notano ancora i segni della piega sulla tela) in una credenza appartenuta alla seconda moglie del Reverendo A.B. Nicholls, marito di Charlotte Brontë all’epoca già deceduto.
È esposto nella sala 24.
A fianco di questo ritratto si trova inoltre quello che rappresenta la sola Emily (all’età di circa 15 o 16 anni) realizzato nel 1833 sempre da Branwell Brontë che faceva parte di un più ampio ritratto di gruppo.
Elizabeth e Robert Browning
I dipinti sono stati realizzati da Michele Gordigiani nel 1858 su commissione di Sophia May Eckley, un’ammiratrice dei poeti. Nel 1921 sono stati donati alla National Portrait Gallery da Florence Barclay.
È esposto nella sala 24.
Henry James
Il quadro è stato realizzato da John Singer Sargent nel 1913 e finanziato dagli estimatori di Henry James per il suo settantesimo compleanno. Il 4 maggio venne inaugurata la Summer Exhibition presso la Royal Academy di Londra dove viene esposto anche questo quadro. Durante il banchetto inaugurale, alle 13.30 circa, una donna di mezza età, Mary Woods (pseudonimo di Mary Aldham) colpì tre volte con una mannaia il ritratto di Henry James gridando “Votes for women!”. Alcuni si lanciarono sulla donna, mentre un uomo provò a difenderla dal linciaggio, poi la polizia la arrestò.
Non si conoscono le motivazioni che hanno portato la donna a compiere quel gesto. Sembra che non ci fossero motivi particolari per colpire Henry James né il pittore Sargent, ma voleva solo essere un gesto dimostrativo contro un bene di valore. Quando infatti le fu detto che il quadro valeva 700 sterline, lei rispose “Se fosse stato dipinto da una donna non sarebbe stato valutato così tanto!” e in seguito dichiarò che aveva provato a distruggere un quadro di valore per mostrare a quelle persone che le loro proprietà e opere d’arte non sarebbero state al sicuro finché alle donne non fossero stati dati diritti politici.
In seguito Sargent sistemò il quadro ed ora è esposto nella sala 28.