Luoghi

Museo Joyce
Museo Svevo
Museo petrarchesco-piccolomineo
Giardino pubblico “Muzio de Tommasini”
Politeama Rossetti
I caffè letterari di Trieste

Autori

Pasquale Besenghi degli Ughi

Nato a Isola d’Istria nel 1797, è stato un poeta romantico della prima metà dell’Ottocento.

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Silvio Enea Benco

Scrittore e giornalista triestino (1874-1949), nel 1913 costituisce a Trieste l’Associazione della stampa italiana. Amico di Joyce e Svevo, scrive vari libretti d’opera e alcuni romanzi. Dopo l’internamento nella Prima Guerra Mondiale, diventa direttore de “La Nazione” fino all’avvento del fascismo, nel 1923. Scrive per altri quotidiani come “Il Piccolo” che dirigerà dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1946 pubblica La contemplazione del disordine.

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Giulio Camber Barni

Poeta e patriota (1891-1941) noto per le raccolte liriche La buffa e Anima di frontiera.

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Giuseppe Caprin

Scrittore e patriota triestino (1843-1904), nel 1866 si aggrega a Garibaldi ma resta ferito nella battaglia di Bezzecca. Di ritorno a Trieste, si dedica ad alcuni giornali come “L’Indipendente” di cui è stato direttore. Scrive alcune opere di storia come Marine istriane (1890) e Tempi andati (1891).

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Virgilio Giotti

Pseudonimo di Riccardo Schönbeck (1885-1957) ha scritto poesie pubblicate sulle riviste “Solaria” e “Riviera ligure” oltre a numerose raccolte da Piccolo canzoniere in dialetto triestino (1914) a Versi (1953).

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


James Joyce


Pietro Kandler

Storico triestino (1804-1872) che si è dedicato allo studio della città pubblicando opere e documenti storici come Notizie storiche di Trieste (1851) e Storia del Consiglio de’ Patrizi di Trieste dal 1382 al 1809 (1858).

Targa commemorativa sull’edificio in cui nacque

Una targa ricorda il luogo in cui è nato: “Addì XXIII maggio MDCCCIV / vide qui la luce / Pietro Kandler / maestro insuperato / agli storici / delle provincie nostre”.
Indirizzo: via San Nicolò 8, Trieste

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Srečko Kosovel

Poeta nato in Slovenia a Sešana (1904-1926) scrive le raccolte poetiche pubblicate postume Pesmi (1927) e Izbrane pesmi (1931).

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Claudio Magris

Caffè Garibaldi


Biagio Marin

Poeta e scrittore nato a Grado (1891-1985), pubblica numerose opere tra cui Il non tempo del mare con cui nel 1965 vince il Premio Bagutta.

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Francesco Petrarca


Riccardo Pitteri

Nato a Trieste nel 1853 e morto a Roma nel 1915, è stato un poeta di impronta carducciana. Ha scritto liriche patriottiche apparse nelle raccolte Nel golfo di Trieste (1892), Patria terra (1903), Dal mio paese (1906).

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Anita Pittoni

Anita Pittoni (1901-1982) è stata un’intellettuale, scrittrice, stilista e pittrice triestina. La sua casa in via Cassa di Risparmio divenne un importante salotto letterario negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.

Targa commemorativa sulla sua casa

Questa sua abitazione divenne soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta un importante salotto letterario frequentato dagli intellettuali triestini dell’epoca come Umberto Saba e Giani Stuparich. Nel 2014 il comune di Trieste ha apposto una targa sull’edificio che recita: “«la mia patria è il mio tavolo di lavoro». In questa casa Anita Pittoni (Trieste 1901-1982) realizzò le sue creazioni artistiche e editoriali e tra il 1941 e il 1974 promosse l’incontro di tanti artisti e intellettuali nelle riunioni del martedì.”
Indirizzo: via Cassa di Risparmio 1, Trieste


Pierantonio Quarantotti Gambini

Scrittore e giornalista triestino (1910-1965), pubblica il romanzo La rosa rossa nel 1937. Nel dopoguerra pubblica L’onda dell’incrociatore, con il quale vince il Premio Bagutta, e La calda vita (1958), che ottiene un buon successo.

Caffè Garibaldi

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Umberto Saba


Scipio Slataper

Scrittore di origini italiane e boeme (1888-1915), vive e studia a Firenze ma pubblica vari articoli su Trieste (Lettere triestine, 1909) e l’autobiografia Il mio Carso (1912). Si arruola volontario nella Prima guerra mondiale e muore in battaglia.

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Adalbert Stifter

Targa commemorativa sull’edificio in cui soggiornò

Lo scrittore e pittore austriaco soggiornò a Trieste nel giugno 1857 presso l’Hotel de la Ville, costruito nel 1839. Una targa ricorda la sua permanenza.
Indirizzo: riva III Novembre, Trieste


Giani Stuparich

Patriota e scrittore (1891-1961) ha scritto varie opere tra cui Racconti (1929), Colloqui con mio fratello (1925), Guerra del ‘15 (1931), Trieste nei miei ricordi (1948), Poesie 1944-47 (1955), Ricordi istriani (1961).

Caffè Garibaldi

Scultura nel Giardino “Muzio de Tommasini”


Italo Svevo


Attilio Tamaro

Targa commemorativa sull’edificio in cui visse

La targa, apposta nel 1970, recita: “In questa casa / visse / Attilio Tamaro / storico di Trieste — La lega nazionale / MCMLXX”.
Indirizzo: via Battisti 20, Trieste


Fulvio Tomizza

Buffet da Pepi

Il Buffet da Pepi apre nel 1897 in Piazza della Borsa grazie a Pepi Klajnsic, che lo chiamerà “Pepi S’Sciavo“, ovvero “Pepi lo sloveno”, nome poi mantenuto fino al 1952. Nel 1903 il locale si trasferisce nell’ubicazione attuale, via Cassa di Risparmio 3, e dal 1908 al 1914 viene gestito da Paolo Tomazic. Dopo la prima guerra mondiale, Tomazic riprende in mano il locale, aiutato dal cugino Pepi Tomazic e dal cognato di quest’ultimo, Giusto Colja. Quando Paolo muore nel 1925, il locale viene acquisito interamente da Pepi e inizia ad ampliarsi, guadagnando notorietà in città e richiedendo l’aiuto di altri collaboratori: i due fratelli di Giusto, Zdenko e Emil, e Carlo Čok come banconiere.
Nel 1941 però il figlio di Pepi Tomazic, Pinko, che faceva parte del Partito comunista sloveno, viene arrestato e fucilato a Opicina, e il locale viene depredato e incendiato. L’amico Carlo Čok acquisisce la proprietà del locale, che rimarrà chiuso fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Alla riapertura sarà Emma Colja, vedova di Pepi a gestire l’attività assieme ai suoi fratelli che nel 1952 cambierà nome in “Buffet da Pepi”.
Ancora oggi il locale è molto popolare e serve piatti tradizionali come il bollito di suino.
La protagonista femminile del romanzo di Tomizza Gli sposi di via Rossetti è Danica Tomazic, figlia di Pepi Tomazic. Il locale viene anche menzionato nel romanzo.
Indirizzo: via Cassa di Risparmio 3, Trieste
Sito: buffetdapepi.it

Targa commemorativa

Nell’ottobre 2010 è stata inaugurata una targa commemorativa sulla facciata della villa che è stata l’abitazione dei Tomasic, oggi sede del consolato sloveno. La targa recita In italiano e in sloveno: “Villa Tomažič / dimora di una famiglia che rimarrà per lealtà, resistenza, grandezza d’animo e tragico destino nel perpetuo ricordo degli sloveni — ottobre 2010”.
Danica Tomazic e Stanko Vuk, divenuti poi protagonisti del romanzo di Tomizza Gli sposi di Via Rossetti, erano due triestini di etnia slovena, una minoranza nella città durante il periodo fascista, che furono uccisi in circostanze ancora misteriose ma probabilmente un atto di matrice politica maturato all’interno della comunità slovena.
Indirizzo: via dei Porta 16, Trieste

Leggere prima di partire per… Trieste

Narrativa

  • Italo Svevo, La coscienza di Zeno
  • Italo Svevo, Senilità
  • Fulvio Tomizza, Gli sposi di via Rossetti
  • Giani Stuparich, Ritorneranno

Letteratura di viaggio

  • Jan Morris, Trieste o del nessun luogo (Il Saggiatore, 2001)
  • Gianni Cimador, Trieste di carta. Guida letteraria della città (Il Palindromo, 2020)
  • Renzo S. Crivelli, James Joyce. Itinerari triestini (MSG Press, 2014)
  • Matteo Chiavarone, A Trieste. Passeggiate letterarie da James Joyce a Claudio Magris (Giulio Perrone Editore, 2015)
  • Dušan Jelinčič, I fantasmi di Trieste (Bottega Errante, 2013)

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