Milano

Alda Merini nacque in viale Papiniano 57 il 21 marzo 1931, in una famiglia di modeste condizioni. Il padre, Nemo, era assicuratore, la madre, Emilia Painelli, era casalinga. La casa fu distrutta da una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale, così la famiglia fu costretta a trasferirsi per un periodo in Ripa di Porta Ticinese.

Spesso soprannominata “la poetessa dei Navigli“, Alda visse qui gran parte della sua vita, in particolare dal 1986 alla sua morte nel 2009, nella piccola e disordinata casetta in Ripa di Porta Ticinese 47. Questo, il quartiere bohémien di Milano, ritorna costante nei suoi versi ed è parte integrante della sua vita. 

Tra i luoghi della zona che più amava c’era il bar Chimera (oggi non esiste più) in via Cicco Simonetta, gestito da Laura Alunno, che stava aperto oltre la mezzanotte ed era frequentato anche da alcuni scrittori.

Tra gli altri luoghi che frequentava, a partire dal 1947 fu spesso ospite in casa di Giacinto Spagnoletti (via del Torchio 16), critico letterario che fu determinante per la scoperta della Merini come poetessa, la quale all’epoca non aveva ancora pubblicato niente. La casa di Spagnoletti era frequentata inoltre da molti intellettuali dell’epoca come Giorgio ManganelliLuciano ErbaMaria CortiDavid Maria Turoldo, che furono importanti nel percorso di formazione della poetessa. I suoi esordi letterari si devono infatti proprio a Spagnoletti che la inserì con due liriche nell’Antologia della poesia italiana 1909-1949 pubblicata nel 1950.

Targa commemorativa nella casa in cui ha vissuto

Sulla casa di Ripa di Porta Ticinese, accanto a un caratteristico balconcino che si affaccia sul Naviglio Grande, è stata affissa una targa commemorativa che recita: “Ad Alda Merini / nell’intimità dei misteri del mondo / Milano, 21/3/1931 – 1/11/2009”. La targa è stata inaugurata l’anno dopo la sua scomparsa, nel giorno del suo compleanno, il 21 marzo 2010.
La sua eccentrica e disordinata camera da letto è stata ricostruita nell’attuale Spazio Alda Merini, in via Magolfa 32.
Indirizzo: ripa di Porta Ticinese 47, Milano

Spazio Alda Merini

Alda Merini ha vissuto dal 1986 fino alla morte in via Ripa di Porta Ticinese 47. Dopo la sua scomparsa nel novembre del 2009, le figlie e un gruppo di amici hanno recuperato gli oggetti e il mobilio della sua abitazione per ricreare la sua stanza in un luogo che ne conservi la memoria. Lo spazio è stato inaugurato il 21 marzo 2011 nelle ex tabaccherie di via Magenta, divenute di proprietà comunale. Oggi lo Spazio Alda Merini è gestito dall’associazione La Casa delle Artiste che organizza inoltre eventi dedicati alla poetessa. Al piano terra si trova anche una caffetteria e una piccola libreria a tema.
La stanza di Alda, protetta da un vetro, è stata riallestita al primo piano dell’edificio esattamente com’era nella casa di Via Ripa di Porta Ticinese 47. Vi sono stati portati il suo tavolo, la sua macchina da scrivere, il suo amato pianoforte, il suo letto e molti oggetti personali. In particolare sono stati collocati nella stanza anche alcuni pezzi di muro, la cosidetta “parete degli angeli“, originariamente posta dietro il letto della poetessa nella quale era solita segnare numeri di telefono, fare disegni, prendere appunti con un pennarello o con il rossetto.
Nel museo si trova anche l’originaria porta di via Ripa di Porta Ticinese e alcuni ritratti fotografici scattati da Giuliano Grittini.
Indirizzo: via Magolfa 32, Milano
 Sitospazioaldamerini.org
 Ingresso: gratuito.
 Orari
: lunedì dalle 20,00 alle 23,00; martedì e mercoledì dalle 10,00 alle 13,00; da giovedì a domenica, dalle 17,00 alle 20,00.

Scuola “Laura Solera Mantegazza”

Dopo le elementari, Alda provò ad entrare al Liceo Manzoni, ma fallì la prova di italiano. Quindi si iscrisse alla scuola femminile di avviamento al lavoro “Laura Solera Mantegazza” che frequentò per tre anni.
Oggi l’istituto è ancora attivo: il nome ufficiale è “Fondazione Solera Mantegazza” e prepara all’avviamento professionale nel settore socio-sanitario.
Indirizzo: via Ariberto 11, Milano

Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio

Qui Alda Merini sposò Ettore Carniti, panettiere, il 9 agosto 1954.
Indirizzo: Alzaia Naviglio Grande 32, Milano

Tomba nel Cimitero Monumentale


Taranto

Dopo la morte del marito nel 1983 e ormai sola, Alda decise di raggiungere a Taranto il poeta e medico Michele Pierri che aveva conosciuto quando frequentava il salotto di Giacinto Spagnoletti e con il quale era in contatto telefonico da quattro anni.
Nonostante la differenza di età (lui aveva 85 anni, lei 53) e la contrarietà dei figli di lui, i due si sposarono, anche se fu Alda a volere fortemente la cosa, riuscendo a persuadere Pierri che in un primo tempo si era opposto. Il periodo trascorso insieme fu breve ma intenso.
Bisognosa di cure psichiatriche, Alda fu ricoverata in una clinica psichiatrica di Taranto e poi tornò a Milano nel 1986 (alcune fonti indicano il 1987) nel 1988, malato da tempo, Pierri morì.
Taranto è menzionata in alcune liriche della poetessa come Non vedrò mai Taranto bella nella raccolta Poesie per Charles.

Casa in cui ha vissuto

Dopo il matrimonio, Alda Merini visse con Pierri al numero 2 di via Pupino fino al 1986 (o 1987), quando tornò a Milano, in Ripa di Porta Ticinese 47.
Sull’edificio non è presente alcuna targa commemorativa.
Indirizzo: via Pupino 2, Taranto

Chiesa del SS. Crocifisso di Taranto

Alda Merini e Michele Pierri si sposarono in questa chiesa il 6 ottobre 1984.
Indirizzo: via Giuseppe de Cesare 37, Taranto