La capitale scozzese è il luogo in cui J.K. Rowling ha vissuto parte della sua vita, soprattutto gli anni in cui, ancora lontana dal successo e dalla notorietà, si barcamenava tra la sua vita di madre single e il sogno di diventare una scrittrice.

Passeggiando per le strade della parte antica di Edimburgo vi renderete conto di quanti luoghi richiamano le atmosfere del mondo magico di Harry Potter, dalla scuola di magia di Hogwarts a Diagon Alley.
Non può che essere stato questo, quindi, il punto di partenza, nel mondo reale, da cui poi ha spiccato il volo la fervida fantasia di J.K. Rowling.

1. Grassmarket

La zona di Grassmarket è caratterizzata da ripide strade ai cui lati torreggiano file di palazzi a mattoni scuri, intervallati talvolta da edifici intonacati di giallo canarino, blu cenere, rosso opaco…
Passeggiare tra le alte costruzioni di queste vie vi potrà subito riportare alla mente la strada dello shopping più famosa nell’universo di Harry Potter: Diagon Alley.
Sembra proprio che la Rowling si sia ispirata a questa zona di Edimburgo, come si può leggere in una targa all’inizio di Candlemaker Row.

Candlemaker row, Edimburgo
Candlemaker Row @turismoletterario.com

A pochi passi da qui, inoltre, al n°99 di West Bow, troverete un divertente negozio di scherzi: “Aha Ha Ha Jokes & Novelties“. Non vi ricorda proprio i “Tiri Vispi Weasley“??

"AHA HA HA jokes and novelties"
“AHA HA HA jokes and novelties” di morebyless, su Wikipedia (Licenza CC)

2. Greyfriars Kirkyard

Benvenuti in uno dei posti più inquietanti di Edimburgo, non solo perché ha ispirato da sempre storie di fantasmi, ma anche perché potrebbe essere il riferimento per l’ambientazione di una delle scene finali de Il calice di fuoco, ovvero il cimitero in cui Vold…, ops, “Voi-sapete-chi“, riottiene il suo corpo e i suoi poteri magici.
Infatti, lungo il muro di cinta nel West Yard, si trovano le tombe di un aristocratico, Thomas Riddell, e di suo figlio, anch’esso Thomas Riddell, nientemeno che il vero nome di Lord Voldemort e del padre babbano.*

Tomba di Thomas Riddell, Greyfriars Kirkyard
Tomba di Thomas Riddell ©turismoletterario.com
Tomba di Thomas Riddell, Greyfriars Kirkyard
Tomba di Thomas Riddell ©turismoletterario.com

Se vi fermate a leggere le altre lapidi del cimitero, noterete che alcuni nomi ci risultano familiari, come quelli di William McGonagall (Prof.ssa McGonagall?) e Elizabeth Moodie (Malocchio Moody?)…

*Per essere precisi, nella saga di HP il cognome è scritto “Riddle”.

3. George Heriot’s School

Questa prestigiosa scuola privata si trova in un antico edificio che ricorda un po’ un castello per le quattro torri ai suoi angoli. Gli studenti che la frequentano sono suddivisi in quattro case: i verdi Lauriston, i bianchi Greyfriars, i rossi Raeburn e i blu Castle. Vi ricorda qualcosa?

George Heriot's school
©”George Heriot’s school” di marielle rufin, su Flickr (Licenza CC)

Sebbene il sistema delle case sia ampiamente diffuso nelle scuole del Commonwealth inglese, sembra che la Rowling si sia ispirata proprio a questa storica istituzione quando ha inventato la scuola di magia di Hogwarts, prendendo come riferimento anche il castello di Edimburgo, arroccato sulla sommità di Castle Rock da cui domina tutta la città.

Castello di Edimburgo
Castello di Edimburgo ©turismoletterario.com

4. The Elephant House

Volete fermarvi a sorseggiare un tè con un gustoso scone prima di ripartire con l’itinerario?
Per rimanere in tema potete fermarvi alla Elephant House, una caffetteria al n°21 di George IV Bridge, che espone orgogliosamente un cartello: “The Birthplace of Harry Potter“. Sembra infatti che la Rowling si sedesse spesso ai tavoli di questo locale quando, ancora sconosciuta ai più, scriveva il primo libro della saga. Tuttavia come la Rowling stessa ha dichiarato in un tweet, non è qui che è nato effettivamente il maghetto: quando frequentava questa caffetteria aveva già iniziato da tempo a scrivere il primo romanzo della saga.
Il retro del locale, dove la scrittrice sceglieva spesso di sedersi, si affaccia proprio sul già citato cimitero di Greyfriars.

The Elephant House
The Elephant House ©turismoletterario.com

Un altro luogo dove si fermava a scrivere era il Nicholson’s Cafe, in Nicholson Street, che in seguito è diventato Spoon (purtroppo ha chiuso recentemente). Una targa sull’edificio recitava: “J.K Rowling / wrote some of the / early chapters of / HARRY POTTER / in the rooms on / the First Floor of / this building”.

5. Le mani di J.K. Rowling

Se volete vedere l’impronta delle mani “magiche” della Rowling sullo stile delle impronte del Sunset Boulevard di Hollywood, entrate nella corte di fronte alle Edinburgh City Chambers (sede del Comune di Edimburgo), lungo High Street. Qui, vicino a quello di un altro scrittore scozzese, Ian Rankin, splende su una pietra il calco dorato delle mani della scrittrice.

L'impronta delle mani di J.K. Rowling
L’impronta delle mani di J.K. Rowling ©turismoletterario.com

6. Balmoral Hotel

L’ultima tappa del nostro itinerario è anche il luogo in cui si è conclusa l’avventura della scrittrice che, nella stanza 552 di questo albergo, scrisse la parola “fine” dell’ultimo capitolo della saga.
Presa dall’entusiasmo immortalò questo momento lasciandosi andare a un piccolo atto di vandalismo che a pochi altri sarebbe stato concesso. Sul retro di un busto in marmo scrisse: “J.K. Rowling ha finito di scrivere Harry Potter e i doni della morte in questa stanza (552) l’11 gennaio 2007″.
Da quel momento la stanza è stata intitolata alla scrittrice e per soggiornarvi una notte bisogna sborsare cifre astronomiche.

Balmoral Hotel
Balmoral Hotel ©turismoletterario.com
Il busto nella stanza 552 del Balmoral Hotel
Il busto nella stanza 552 del Balmoral Hotel ©turismoletterario.com

Trovate un itinerario per ripercorrere i passi di J.K. Rowling a Edimburgo nel nuovo libro Viaggi d’autore. 35 ispirazioni in Europa sulle tracce di grandi artisti, edito da Touring editore (2021):