Maiorca, le sue acque turchesi, le soffici distese di sabbia e i promontori rocciosi tinteggiati di verde; poi la vita notturna, i divertimenti, i locali in riva al mare. L’isola spagnola immersa nel Mediterraneo, la “sorella” maggiore tra le Baleari, è ben presente nel nostro immaginario per motivi che sembrano avere tutt’altro a che fare con il turismo letterario.

In realtà scopriamo che la bella Maiorca è stata non solo meta di viaggio, ma persino ispirazione per molti artisti e scrittori.

Chopin-Sand

I villeggianti più celebri sono forse stati la coppia Chopin-Sand: il grande musicista polacco e la scrittrice francese trascorsero qui alcuni mesi nell’inverno del 1838-39. Purtroppo l’esperienza non fu delle più piacevoli. A causa del clima straordinariamente piovoso, della malattia del pianista e della fredda accoglienza da parte degli autoctoni (ricordiamoci che per la mentalità dell’epoca la relazione dei due era considerata immorale e scandalosa, tanto più agli occhi di una comunità isolana meno aperta rispetto alla mondana Parigi) la celebre coppia trascorse un pessimo soggiorno e furono ben lieti di ritornare da dove erano venuti. Prima però, gli splendidi paesaggi dell’isola marchiarono indelebilmente la sensibilità di lui, che qui compose molti preludi, tra cui il n. 15 Goccia d’acqua, e impressero nella mente di lei alcune vivide immagini che rievoca in Un inverno a Maiorca (1842, Un Hiver à Majorque), un’opera a dire il vero un po’ caustica nei confronti della popolazione dell’isola.
Nel luogo in cui soggiornarono, la Certosa di Valldemossa, è possibile oggi visitare un piccolo museo dove sono custoditi oggetti e manoscritti dei due illustri visitatori, tra cui le partiture originali e i due pianoforti suonati da Chopin.
Sito: La Cartuja de Valldemossa

"Cartoixa de Jesús de Natzaret, Valldemosa, Mallorca" di MariaRosa Ferre, su Flickr
“Cartoixa de Jesús de Natzaret, Valldemosa, Mallorca” di MariaRosa Ferre, su Flickr

Stein-Toklas

Qualche decennio più tardi un’altra celebre coppia farà il suo sbarco a Maiorca: Gertrude Stein, l’istrionica intellettuale che nel suo salotto parigino intratteneva i più famosi artisti e scrittori dell’epoca, e la compagna Alice B. Toklas. Le due trascorsero a Palma le estati del 1911 e 1912, per poi tornarvi dal maggio 1916 all’aprile 1919, per “dimenticarsi della guerra” e degli orrori da essa generati. Il soggiorno fu molto fecondo: Gertrude scrisse quasi tutte le commedie pubblicate in seguito in Geography and Plays come le Mallorcan Stories, oltre a raccontare le sue vicissitudini maiorchine nell’Autobiografia di Alice B. Toklas, senza risparmiare gli autoctoni di qualche critica sarcastica come a suo tempo aveva fatto George Sand.

David Herbert Lawrence

Il chiacchierato autore de L’amante di Lady Chatterley trascorse un breve periodo sull’isola con la moglie Frieda, dal 17 aprile al 18 giugno 1929, prima presso l’Hotel Royal, poi presso l’Hotel Principe Alfonso a Palma. Nelle lettere che invia dall’isola, Lawrence descrive l’atmosfera maiorchina e racconta della sua visita alla Certosa di Valldemossa, seguendo le tracce di Chopin e George Sand:

Ieri siamo stati in auto a Valldemossa, dove Chopin fu così felice e che George Sand detestò – era bello guardare dal monastero, nell’oscurità della piana sottostante, e le grandi rose dei giardini del monastero così brillanti e sparse – poi l’interno, i chiostri così bianchi e silenziosi. Facemmo un picnic sulla costa nord alta sul mare, montagnosa, e il mare blu, il più blu che io abbia mai visto, non il blu duro dei pavoni e dei gioielli, ma tenero come le piume blu della cinciallegra – davvero bellissimo…

"Port de Valldemossa 1" di Joe Frisino, su Flickr
“Port de Valldemossa 1” di
Joe Frisino, su Flickr

Albert Camus

Camus visitò Maiorca e Ibiza giovanissimo, a 22 anni, assieme alla prima moglie Simone, visitando i luoghi originari della madre. Era l’estate del 1935, il suo primo viaggio fuori dall’Algeria. Ce lo descrive nel saggio Amore di vivere nella raccolta Il rovescio e il diritto, dove osservando i passanti bere con un ramaiolo da un pozzo di ferro nel chiostro gotico di San Francisco, si lascia andare ad una riflessione metafisica sulla bellezza e l’amore di vivere:

Tuttavia non era la dolcezza di vivere che quel chiostro mi insegnava. Nel battere secco dei suoi voli di piccioni, nel silenzio improvviso che si raccoglieva in mezzo al giardino, nel cigolio isolato della sua catena di pozzo, io ritrovavo un sapore nuovo e tuttavia familiare. Ero lucido e sorridente davanti a quel gioco unico delle apparenze. Questo cristallo dove sorrideva il visto del mondo, mi sembrava che un gesto l’avrebbe incrinato […] Là era tutto il mio amore di vivere: una passione silenziosa per ciò che forse mi sarebbe sfuggito, una amarezza sotto una fiamma. Ogni giorno lasciavo quel chiostro come strappato a me stesso, iscritto per un breve istante nella durata del mondo.

"Sant Francesc, Palma de Mallorca" di Henrik Berger Jørgensen, su Flickr
“Sant Francesc, Palma de Mallorca” di
Henrik Berger Jørgensen, su Flickr

Agatha Christie

Così come i misteri dei suoi romanzi, anche la visita della scrittrice è avvolta da incognite e punti oscuri. Probabilmente visitò l’isola nel 1932 o 1933, in incognito, riuscendo a passare del tutto inosservata e lasciando agli autoctoni la curiosità di ricostruire le vicende del suo soggiorno a posteriori. Per carpire qualche informazione sulle abitudini maiorchine della Christie, come le passeggiate dall’albergo al faro del porto con sosta rigenerante all’Hotel Mar i Cel, non ci resta che leggere qualche racconto come Intrigo alle Baleari (Problem at Pollensa Bay), che ha come protagonista il detective Parker Pyne:

C’era non lontano un albergo più grande, il Mariposa, dove erano alloggiati parecchi inglesi. […] Si poteva passeggiare lungo il mare fino al villaggio di pescatori dove c’era un cocktail bar dove la gente si incontrava, e c’erano alcuni negozi…

Anche sulle eventuali visite successive si articolano disparate congetture: forse la Christie tornò nel 1935, forse soggiornò nell’Hotel Illa d’Or, forse vi trascorse un periodo alla fine degli anni Cinquanta o Sessanta in una casetta di Port de Pollença. D’altra parte, non sarebbe la “Dama del mistero” se anche la sua vita non fosse costellata di incognite ed enigmi.

"On the Isabel Maria, Mallorca" di travelwithkat, su Flickr (www.travelwithkat.com)
Hotel Illa d’Or: “On the Isabel Maria, Mallorca” di travelwithkat, su Flickr (www.travelwithkat.com)

Rubén Darío

Il poeta nicaraguense visitò Maiorca due volte, nel 1906-7 e nel 1913. Durante il primo soggiorno trovò finalmente requie per il suo stato di salute: soggiornava in una casetta al numero 6 di Calle del Dos de Majo, godendo del dolce clima mediterraneo e delle bellezze dell’isola, tra cui il già menzionato monastero di Valldemossa che visitò e celebrò in un articolo per un giornale locale. Dedicò dei versi appassionati e solenni all’isola, fonte di ispirazione per la sua vena poetica. Il suo fragile equilibrio psicofisico però fu presto turbato dall’arrivo della moglie Rosario Murrillo, che il poeta aveva sposato contro la sua volontà, e dalla morte della figlia appena nata avuta dalla sua compagna, la contadina castigliana Francisca Sánchez. Tornerà sull’isola solo sei anni dopo per qualche mese e qui inizierà a scrivere El oro de Mallorca, la sua autobiografia romanzata, rimasta incompiuta.

Jorge Luis Borges

Nel 1919 Borges visitò l’isola con la famiglia e vi soggiornò per un breve periodo di tempo, tre mesi nell’oramai scomparso Hotel Universal (calle San Miguel) a Palma. Qui scrisse due libri rimasti inediti: le poesie di Los ritmos rojos (“I ritmi rossi”, versi sulla rivoluzione russa) e Los naipes del tahur (“Le carte del baro”). Prendeva lezioni di latino da un sacerdote della Cattedrale di Palma, l’impressionante edificio in stile gotico catalano che ispirò al poeta la poesia Catedral:

Le onde in ginocchio
I muscoli del vento
Le torri verticali come cristalli
La cattedrale appesa a un astro
La cattedrale che è un’immensa spiga
Con chicchi di preghiere […]
La cattedrale è un aereo di pietra
Che preme per rompere i mille ormeggi
Che lo imprigionano
La cattedrale sonora come un applauso
O come un bacio.

La famiglia Borges tornò a Barcellona dal maggio 1920 al marzo 1921 risiedendo all’Hotel Continental di Palma e trascorrendo vari fine settimana a Valldemossa. Durante questo periodo lo scrittore si fece alcune amicizie sul posto frequentando i locali notturni, tra cui “Casa Elena“, famoso per le belle ragazze, tanto da ispirargli un articolo, pubbicato nel 1921 a Madrid nella rivista Ultra dal titolo: Casa Elena. Verso un’estetica del lupanare in Spagna.

"Palma de Mallorca" di SBA73, su Flickr
“Palma de Mallorca” di SBA73, su Flickr

Robert Graves

Il poeta e saggista, noto in particolar modo per la sua opera I miti greci, sbarcò sull’isola nel 1929 alla ricerca di un luogo tranquillo e dal clima mite dove portare avanti i suoi studi. Si stabilì con la moglie vicino Deià, in una casa che si fece costruire e che chiamò Ca n’Alluny (“la casa lontana” in catalano, oggi diventata casa museo – ulteriori informazioni qui). Dovette abbandonare l’isola nel 1936 con lo scoppio della guerra civile spagnola, ritornandovi in via definitiva 10 anni dopo. Ormai eletta a sua fissa dimora, Maiorca, che ricorre in molte delle sue opere (ne pubblicò più di 140), è diventata il luogo in cui sono ospitate le sue spoglie mortali: lo studioso, morto il 7 dicembre 1985, fu sepolto nel cimitero della Chiesa di San Giovanni Battista di Deià.

"Robert Graves" di Gargola87 su Flickr
“Robert Graves” di Gargola87 su Flickr

Bibliografia

Parte delle informazioni e citazioni riportate in questo articolo sono tratte dal libro Majorca, l’isola degli scrittori (Lampi di Stampa, 2014; acquistalo su Amazon).