Firenze: a pochi passi da Palazzo Pitti, l’austera residenza dei granduchi di Toscana, si trova piazza San Felice, uno slargo che all’osservatore poco attento passerebbe quasi inosservato se non per la colonna che si staglia al centro.
Rivolgendo lo sguardo verso i palazzi che si affacciano sull’adiacente via Maggio, non si può fare a meno di notare una targa che così recita:
“Qui scrisse e morì
Elizabeth Barrett Browning
che in cuore di donna conciliava
scienza di dotto e spirito di poeta
e fece del suo verso aureo anello
fra Italia e Inghilterra
pone questa memoria
Firenze grata – 1861″
Chi era Elizabeth Barrett Browning?
Elizabeth Barrett nasce in Inghilterra nel 1806: vorace lettrice di tutto ciò che la biblioteca paterna ha da offrire, sin da piccola inizia a scrivere poesie, ma la sua infanzia viene funestata da una non ben diagnosticata malattia che come risultato la rende quasi invalida, anche a causa delle debilitanti cure a base di laudano e morfina.
Trasferitasi con la famiglia a Londra nel 1838, vive quasi da reclusa nella sua stanza tetra e grigia continuando a scrivere finché non raggiunge un discreto successo nel mondo intellettuale inglese: le sue poesie arrivano così nelle mani di Robert Browning, ammirato poeta inglese dalla consolidata fama, che dopo uno scambio epistolare vuole conoscerla.
Con tanto di domestica e cane al seguito, si stabiliscono in Casa Guidi, il palazzo che si affaccia su via Maggio e Piazza San Felice a cui avevamo accennato in apertura.
Elizabeth continua quindi a scrivere poesie sposando la causa di liberazione italiana (siamo in pieno Risorgimento) per la quale compone il poema Casa Guidi Windows. Sentendosi più italiana che inglese, la poetessa trascorre gli anni più sereni della sua vita a Firenze, dove muore nel 1861.
Sulle tracce di Elizabeth e Robert
Se vi trovate nei pressi di Firenze e volete approfondire la loro storia, ci sono due luoghi che dovete senz’altro visitare:
1. Casa Guidi
Il piano nobile di Casa Guidi è oggi un museo dedicato alla memoria dei coniugi Browning, dove sono stati ricreati gli ambienti come erano all’epoca grazie ad un dipinto del 1861 di George Mignaty.
Il museo, istituito dalla Browning Society nel 1971, è oggi gestito dal Landmark Trust in collaborazione con l’Eton College ed è aperto soltanto da aprile a novembre, nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 15 alle 18. L’ingresso è gratuito, ma è gradita un’offerta (ulteriori informazioni sul sito).
Indirizzo: Piazza San Felice 8, Firenze
2. Il Cimitero degli Inglesi
Su questa piccola collinetta incastonata tra i trafficati viali fiorentini sorge il cosiddetto “Cimitero degli Inglesi”, dove trovavano sepoltura tutti gli stranieri residenti a Firenze di fede non cattolica. Qui fu sepolta anche Elizabeth, quando morì il 29 giugno 1861 (il marito si trasferirà poi a Venezia, presso Ca’ Rezzonico, dove morirà nel 1889).
La sua tomba è facilmente riconoscibile: è una specie di sarcofago rialzato su quattro colonnine che si affaccia sul lato sinistro del vialetto principale. Sul fianco è scolpito il profilo della poetessa.
Il luogo è molto suggestivo se visitato in primavera nel momento di massima fioritura degli iris.
Tre curiosità su questo luogo:
– Franco Zeffirelli vi girò la scena iniziale del film Un tè con Mussolini (anche se la tomba di Elizabeth è leggermente diversa da quella reale);
– Emily Dickinson vide una foto del monumento funebre e fu ispirata per la poesia The soul selects her own society;
– Il Cimitero degli Inglesi ha ispirato il quadro L’isola dei morti di Arnold Böcklin.
L’ingresso è gratuito, il cimitero è aperto il lunedì mattina e i pomeriggi dal martedì al venerdì (ulteriori informazioni sul sito).
Indirizzo: piazzale Donatello, Firenze
[Del Cimitero degli Inglesi abbiamo parlato anche qui]
Letture consigliate
Per conoscere la storia di Elizabeth e Robert, ci sono due libri che fanno sicuramente al caso nostro:
– Flush. Una biografia di Virginia Woolf, che narra la storia di Elizabeth, compreso il suo soggiorno fiorentino, attraverso lo sguardo del suo affezionato cocker spaniel Flush, che la poetessa portò con sé in Italia;
– Sonetti dal portoghese, la raccolta poetica di Elizabeth Barrett Browning più nota, tra cui spicca il famoso sonetto If thou must love me (“Se devi amarmi”).
– Vissi con le mie visioni, una biografia della poetessa a cura di Carmela Giustiniani (Flower-ed, 2018)