Italia

Napoli

Targa commemorativa

La targa, accompagnata da un medaglione in bronzo che ritrae il volto del poeta cileno, riporta una lirica da I versi del capitano e recita: “La tunica verde — Io sono andato / per strade e per montagne / le vigne mi coprirono con la / loro tunica verde. / Nelle mie mani / volò la farina, scivolò l’olio / ma / è il popolo d’Italia / la produzione più fina / della terra. — Pablo Neruda 1904-1973 / Omaggio del Governo del Cile / e del Comune di Napoli / Napoli 2002″.
La targa è stata posta in un punto panoramico da cui si può Capri, dove Neruda visse assieme alla compagna Matilde Urrutia.
Indirizzo: parco Virgiliano di Posillipo, Napoli


Serrara Fontana (Napoli)

Targa commemorativa

La targa recita: “…yo quiero / que todos vivan / en mi vida / y canten en mi canto…” / Con i versi tratti da / El hombre invisible che / PABLO NERUDA / compose a Sant’Angelo d’Ischia / il 24 giugno 1952 / l’Associazione Amici di Sant’Angelo / ricorda il soggiorno del poeta sull’isola — Settembre 2004 / Centenario della nascita di P. Neruda”.
Indirizzo: loc. Sant’Angelo, Serrara Fontana

Cile

Santiago del Cile

Casa “La Chascona”

La Chascona era una delle tre case cilene di Pablo Neruda (le altre sono Isla Negra e la Sebastiana). Oggi è gestita dalla Fundación Pablo Neruda, che qui ha sede, e conserva la memoria del poeta. 
Qui Pablo Neruda ha vissuto con la terza moglie, Matilde Urrutia, dal 1955 al 1973, e a lei si ispira il nome la residenza: “La Chascona” infatti significa “capelli arruffati”, un chiaro riferimento alla capigliatura ribelle della donna. Immersa nel verde e abbarbicata sul fianco della collina, è dislocata su tre piani e contiene al suo interno molti oggetti appartenuti al poeta. L’arredamento è stato mantenuto fedele a quello originario: suppellettili, poltrone, tappeti e anche il ritratto di Matilde ad opera di Diego Rivera, dove sul lato destro della capigliatura è raffigurato il profilo di Neruda. All’ultimo piano è conservata la biblioteca del poeta con circa novemila libri, la pergamena del Premio Nobel e una replica della medaglia.
Per raggiungerla: La Chascona si trova nel distretto Bellavista e può essere raggiunta a piedi dalla stazione metropolitana di Bellas Artes (linea verde) o Baquedano (linea rossa).
Indirizzo: Fernando Márquez de la Plata 0192, Barrio Bellavista, Providencia, Santiago del Cile
Ingresso: a pagamento
Sitofundacionneruda.org

Primo alloggio a Santiago

Il primo luogo in cui è vissuto a Santiago, nel 1921, è una pensione in Calle Maruri 513, dove il poeta si era trasferito per frequentare l’Istituto Pedagogico: “Ero stato raccomandato ad una pensione, in via Maruri 513. Non dimentico questo numero per nessuna ragione. Mi scordo tutte le date e persino gli anni, ma quel numero 513 mi è rimasto stampato nella testa in cui lo misi tanti anni fa per paura di non arrivare mai a quella pensione e smarrirmi nella capitale grandiosa e sconosciuta. In quella via mi sedevo al balcone a guardare l’agonia di ogni pomeriggio, il cielo imbandierato di verde e carminio, la desolazione dei tetti suburbani della periferia, minacciati dall’incendio del cielo. (p.42. Confesso che ho vissuto, trad. Giulio Stocchi e Savino D’Amico, Milano, Mondadori, 1975.
In quel periodo di povertà e di “completa fame”, Neruda scrive moltissimo e stringe amicizia con il poeta Romeo Murga. In Crepuscolario, pubblicato nel 1923, dedica un’intera sezione a questa via della città, I crepuscoli di Maruri.
Indirizzo: calle Maruri 513, Santiago del Cile


Valparaíso

Casa “La Sebastiana”

In una lettera scritta alle amiche Sara Vial e Marie Martner nel 1959, Neruda esprime l’esigenza di trovare una casetta lontana da Santiago, a Valparaíso, in cui vivere e scrivere con tranquillità:
“Sento la stanchezza di Santiago. Voglio trovare una casetta a Valparaíso dove vivere e scrivere con tranquillità. Deve avere alcune condizioni: non deve trovarsi né troppo in alto, né troppo in basso. Deve essere solitaria ma non eccessivamente. Con un vicinato possibilmente invisibile. Non si devono vedere né sentire. Originale ma non scomoda. Con molte ali ma stabile. Non troppo grande né troppo piccola. Lontana da tutto ma vicina ai mezzi di trasporto. Indipendente ma vicina ai negozi. Inoltre deve essere molto economica. Pensi che potrò trovare una casa simile a Valparaíso?”
La casa che si avvicinava alle richieste di Neruda era stata costruita dall’architetto spagnolo Sebastián Collado (da cui il nome “la Sebastiana”) che morì nel 1949 lasciando la casa incompleta per molti anni. Essendo troppo grande per il poeta, decise di dividerla con la scultrice Marie Martner e suo marito, il dottor Francisco Velasco. Mentre la coppia occupava il piano terra, primo e secondo piano, Neruda soggiornava al terzo e quarto piano, compresa la torre. Nel progetto di Collado era previsto un intero piano adibito a voliera per uccelli e una pista di atterraggio per l’elicottero, che Neruda fece rimuovere e adattare alle proprie esigenze. Occupando i piani più alti, il poeta poteva così avere una vista privilegiata sull’oceano.
I lavori di ristrutturazione durarono tre anni fino all’inaugurazione il 18 settembre 1961: Neruda curò l’arredamento aggiungendo pareti curvilinee e dettagli che richiamano gli interni di una nave, come se da lassù volesse navigare sull’oceano che gli si apriva davanti.
Qui Neruda passava spesso la notte di Capodanno, osservando i fuochi d’artificio dalle sue stanze sopraelevate, e scrisse la poesia La Sebastiana.
Dopo il colpo di stato militare del 1973, la casa cadde in rovina ma venne acquisita nel 1991 dalla Fundación Pablo Neruda che oggi se ne prende cura così come per le altre due case cilene del poeta. Nel 1994 inoltre, grazie al contributo della Telefonica de España, è stato aperto anche un centro culturale.
Indirizzo: Ferrari 692, Valparaíso
Ingresso: a pagamento
Sitofundacionneruda.org

Isla Negra, El Quisco (regione di Valparaíso)

Casa di Isla Negra

La casa di Isla Negra è una delle tre residenze cilene di Pablo Neruda ed è situata a circa 45 chilometri a sud di Valparaíso, su una scogliera che si affaccia sull’Oceano Pacifico. Neruda l’acquistò nel 1939 e rimase sempre la sua residenza principale nonostante abbia spesso vissuto in altri luoghi. Qui Neruda dettò la sua autobiografia alla moglie Matilde che alla morte del poeta la pubblicò con il titolo Confesso che ho vissuto (Confieso que he vivido).
Dal 1989 è un museo gestito dalla Fundación Pablo Neruda, che ha rilevato la residenza e l’ha restaurata dopo che, nel 1973, Pinochet aveva fatto blindare la casa vietandone l’accesso. Gli arredi sono stati mantenuti intatti, compresa la curiosa collezione di polene, ovvero le decorazioni lignee poste sulla prua delle navi.
Nel terreno della residenza di Isla Negra si trova inoltre la tomba del poeta e quella della moglie Matilde.
È possibile raggiungerla in autobus da Valparaíso (circa un’ora e mezzo di viaggio percorrendo la costa verso sud) prendendo l’autobus dal terminal in Pedro Montt Avenue, nei pressi del Congreso Nacional de Chile.
Indirizzo: Poeta Neruda s/n, Isla Negra, El Quisco
Ingresso: a pagamento
Sito: fundacionneruda.org

Spagna

Madrid

La Casa de las Flores

Neruda visse nella cosiddetta Casa de las Flores (Casa dei Fiori) nel 1934, quando era console cileno in Spagna, a Madrid, un periodo durante il quale frequentava molti intellettuali, tra cui Federico García Lorca, Rafael Alberti e altri poeti della Generazione ’27. Conobbe inoltre quella che diventò la sua seconda moglie, Delisa del Carril, soprannominata “la hormiga” (la formica).  
Di questa casa scrive nella poesia Spiego alcune cose, pubblicata in Spagna nel cuore (1938): “La mia casa la chiamavano / “La casa dei fiori”, perché da ogni parte / Divampavano gerani: era / Una bella casa, / Con cani e bambini”. L’edificio fu distrutto durante la guerra civile ed in seguito ricostruito nel 1940. Nel 1981 è stato dichiarato monumento nazionale.
Indirizzo: calle de Hilarión Eslava 2, Barrio Argüelles, Madrid


Leggi anche: Poesie immobiliari: le 3 case cilene di Pablo Neruda