Pescina dei Marsi (L’Aquila)

Museo Silone

Il Museo Silone si trova all’interno del Centro studi siloniani nell’ex convento dei Minori Conventuali a Pescina. Nasce grazie alla donazione della moglie di Ignazio Silone, Darina, che il 1° maggio 2000, in occasione del centenario dalla nascita dello scrittore, ha lasciato al Comune di Pescina il suo archivio, la biblioteca, i mobili, alcuni oggetti personali come premi e regali ricevuti.
La maggior parte di questo lascito è ora esposto nelle sale del museo, che è stata restaurata nel 2020 ricreando alcuni ambienti come la cucina e la camera da letto (le foto sotto corrispondono al precedente allestimento). Alcuni pannelli illustrano la vita e le opere dell’autore pescinese, soffermandosi sulle donne della sua vita, l’amato fratello Romolo ucciso dai fascisti, gli adattamenti cinematografici tratti dalle sue opere. Tra gli oggetti in mostra c’è una macchina da scrivere Olivetti n°0, prototipo che lo scrittore aveva ricevuto per testarla, e un tappeto ricevuto in dono da Indira Gandhi. 
Un approfondimento è dedicato anche al devastante terremoto del 1915 in cui perse la vita anche la madre e un fratello di Silone.
Indirizzo: Centro Studi Siloniano, via del Carmine, Pescina
Sitosilone.it

Scultura di Pietro Cascella dedicata a Silone

Nel cortile del palazzo che ospita il museo si trova una scultura realizzata da Pietro Cascella che si intitola “Monumento a tutti i giorni (per Ignazio Silone)”. Rappresenta una tavola imbandita con alcuni elementi che richiamano il romanzo Vino e pane. Originariamente si trovava nella piazza di fronte la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, ma è stata poi spostata nel cortile interno dell’edificio per preservarla da atti vandalici.
Indirizzo: Centro Studi Siloniano, via del Carmine, Pescina

Targa commemorativa sulla casa natale

La casa natale di Silone fu distrutta dal terremoto del 1915 in cui, sotto le macerie, perse la vita anche la madre e un fratello dello scrittore. Sull’edificio ricostruito si trova oggi una targa che recita: “Casa natale di Ignazio Silone / 1° maggio 1900”.
Indirizzo: Via Sant’Antonio, Pescina

Fontana di Fontamara (1)

È una fontana storica del paese, risalente al 1908 e denominata “Fontamara“, che sembra abbia ispirato lo scrittore per l’opera omonima. Vi fa riferimento anche in altre opere come nel racconto La pena del ritorno in Uscita di sicurezza, da cui è tratta la citazione riportata in una targhetta a fianco: “A un lato del piazzale vi era una vasta fontana, affollata di donne. Mi avvicinai incerto sul da fare. Il loro antico modo di parlare, i loro antichi gesti scesero in me come miele. Le donne giovani portavano il fazzoletto annodato dietro la nuca, sotto il mento le vecchie. Quando una conca era piena, una aiutava l’altra ad alzarla e issarla sulla testa protetta dal cercine. Sotto il peso anche le vecchie alzavano il meno, camminavano diritte, perché l’acqua non traboccasse“.
Indirizzo: strada statale 83 Marsicana, Pescina

Fontana di Fontamara (2)

È la piccola fontana menzionata in Fontamara come nella scena riportata dalla piccola targa affissa sopra la fontana: “Tutte avevamo sete, ma non potevamo bere tutte in una volta / Ignazio Silone – Fontamara”.
Indirizzo: Via Sant’Antonio, Pescina

Tomba

Silone morì 22 agosto 1978 a Ginevra ma per sua volontà fu sepolto nel paese natale. Prima di morire scrisse: “Mi piacerebbe essere sepolto così, ai piedi del vecchio campanile di San Berardo, a Pescina, con un croce di ferro appoggiata al muro e la vista del Fucino in lontananza“.
Le sue volontà sono state rispettate e la tomba oggi si trova proprio in quel luogo esatto, sotto il vecchio campanile che ricorda anche in un passo di Fontamara: “A chi guarda Fontamara da lontano, l’abitato sembra un gregge di pecore scure e il campanile un pastore“.
Accanto alla sua tomba, una targa ricorda la tragica scomparsa del fratello Romolo, ucciso dai fascisti nel carcere di Procida. L’iscrizione recita: “A ricordo di Romolo Tranquilli / fratello di Ignazio Silone / 23.05.1904 – 27.10.1932 / morto innocente nelle carceri di Procida”.
Indirizzo: via del Carmine, Pescina

Statua di Don Orione

Nella piazza antistante alla basilica di Santa Maria delle Grazie c’è il busto di Don Luigi Orione, il parroco che era giunto a Pescina subito dopo il tragico terremoto del 13 gennaio 1915.
Dopo il sisma Don Orione accolse molti bambini rimasti orfani. In particolar modo Don Orione aiutò Silone quando quest’ultimo fuggi dal collegio in cui si trovava, accompagnandolo in un collegio da lui gestito, prima a Sanremo e poi al San Prospero di Reggo Calabria.
Al processo di canonizzazione di Don Orione, il 12 novembre 1964, Silone portò la sua testimonianza che confluì poi nell’opera Uscita di sicurezza, nel capitolo Incontro con uno strano prete.
Indirizzo: piazza Ignazio Silone, Pescina

Sentiero Silone

Il CAI (Club Alpino Italiano) di Pescina ha elaborato un itinerario per i monti marsicani sulle tracce dei luoghi che fanno da sfondo alle opere di Ignazio Silone. In paese e lungo il sentiero si trovano dei cartelloni che guidano lungo il percorso e periodicamente vengono organizzate degli itinerari guidati.


Roma

Edificio in cui ha vissuto

Silone ha vissuto con la moglie Darina Laracy in via di Villa Ricotti dal 1949 al 1978, anno della morte. La moglie ha continuato a vivere qui fino alla sua scomparsa nel 2003. 
Indirizzo: Villa di Via Ricotti 36, Roma