Firenze

Targa sull’edificio dove soggiornò

La targa, posta dal Comune nel 1901, ricorda i soggiorni del poeta a Firenze tra il 1828 e il 1833 e recita: “MDCCCCI / Per decreto del Comune. / In questa casa / dimorò più volte tra il 1828 e il 1833 / Giacomo Leopardi / e qui a gli amici suoi di Toscana / dedicava i Canti / nelle cui austere armonie / non vinto dalla sconfitta delle cose umane / persisteva fatidica / la magnanima nota / della italiana speranza”.
Indirizzo: via Giuseppe Verdi 11, Firenze


Sulmona (L’Aquila)

I confetti di Leopardi nella fabbrica di confetti “Pelino”

La fabbrica di confetti “Pelino” è stata fondata nel 1783 a Introdacqua, un piccolo villaggio che all’epoca si trovava poco fuori Sulmona. Da allora è sempre stata di proprietà della famiglia Pelino e nel 1988 è stato allestito un museo dove si racconta la storia dell’azienda e della fabbricazione tradizionale dei confetti.
Il museo si sviluppa tre stanze, dislocate su altrettanti piani, e racconta la storia della famiglia Pelino, espone alcune vecchie macchine per la realizzazione dei confetti e raccoglie alcuni oggetti legati alla storia dell’azienda come alcune storiche macchine da scrivere e un telaio del 1875 per la realizzazione del “Rosario dei confetti”.
In una teca c’è anche un cofanetto che contiene i “confetti cannellini” (confetti lunghi e sottili col cuore di cannella) che furono regalati a Leopardi dalla sorella di Antonio Ranieri, Paolina, il 13 giugno 1837, il giorno prima della morte del poeta che, gravemente malato, si dice abbia trascorso i suoi ultimi momenti confortandosi con questi dolcetti. I confetti, ritrovati al capezzale del poeta nella sua casa di Vico del Pero, passarono dagli eredi del Ranieri al prof. Nicola Ruggiero, collezionista di cimeli leopardiani, che li ha donati al museo di Sulmona.
Indirizzo: via Stazione Introdacqua 55, Sulmona (AQ)


Recanati (Macerata)

Casa Leopardi

Il palazzo della famiglia Leopardi si trova nel rione Monte Morello e si affaccia su quella che è stata rinominata “Piazzuola del Sabato del Villaggio”, con chiaro riferimento alla famosa lirica leopardiana. Oggi il palazzo è ancora abitato dai discendenti del poeta, ma è visitabile in alcune sezioni. L’edificio fu restaurato nel Settecento dall’architetto Carlo Orazio Leopardi, prozio di Giacomo, e ancora conserva la forma che aveva all’epoca, come lo scalone di ingresso e la facciata in stile neoclassico.
Il percorso museale si snoda in vari percorsi che permettono di visitare la casa, la biblioteca e il museo.
La biblioteca della famiglia Leopardi consta di un patrimonio di circa 20.000 volumi, tra cui documenti dell’archivio familiare risalenti al 1200, opere di carattere teologico, libri proibiti dalla Chiesa, opere scientifiche e a carattere enciclopedico. Nella Sala dei manoscritti sono esposti alcuni documenti autografi di Leopardi, il ritratto del poeta realizzato da Luigi Lolli e alcune prime edizioni delle sue opere. Nello studio del padre di Giacomo, il Conte Monaldo, sono custodite le sue pubblicazioni a carattere storico, politico, filosofico e alcuni disegni realizzati dai figli, tra cui uno di Giacomo.
Da giugno 2020 è stato inaugurato inoltre il percorso “Ove abitai fanciullo”, che permette la visita alle stanze private del poeta, ai saloni di rappresentanza, alla galleria con le collezioni d’arte e al giardino.
Indirizzo: via Leopardi 14, Recanati, Macerata.
Sito: giacomoleopardi.it
Ingresso: a pagamento

Piazzuola del Sabato del Villaggio e “Casa di Silvia”

Su questa piazza si affaccia Palazzo Leopardi e la “casa di Silvia”, ovvero la residenza della famiglia di Teresa Fattorini, morta giovanissima e immortalata dal Leopardi nella poesia A Silvia. La casa dove viveva la famiglia Fattorini si trovava al primo piano di un edificio fatto costruire dal conte Monaldo nel 1796 per ospitare i dipendenti dei conti Leopardi, sopra le scuderie che si trovavano al piano terra.
La casa di Silvia è oggi aperta al pubblico: nelle stanze, arredate con oggetti d’epoca, si può immaginare la giovane sfortunata per la morte prematura, come descritta da Leopardi intenta a lavorare al telaio.

Chiesa di Santa Maria in Montemorello

Sul lato nord della Piazzuola del Sabato del Villaggio sorge la chiesa di Santa Maria in Montemorello, risalente al XVI secolo, dove il poeta fu battezzato nel 1798. Il padre scrive nelle sue Memorie: “A dì 30 detto fu battezzato il dopo pranzo nella nostra parrocchia di Montemorello, dal padre Luigi Leopardi filippino mio zio, e lo levarono al sacro fonte li allora cittadini Filippo Antici mio Suocero e Virginia Mosca Leopardi mia madre… gli furono imposti i nomi di Giacomo-Taldegardo, Francesco-Salesio, Xaverio, Pietro.”
La chiesa fu fatta costruire dai Piernicolò e Orazio Leopardi nel 1501 sui resti di una chiesa antica preesistente.
Indirizzo: piazzuola del Sabato del Villaggio, Recanati (MC)

Palazzo Antici-Mattei

La casa natale della madre di Giacomo Leopardi, Adelaide Antici, è un edificio risalente al XVI secolo che apparteneva ai principi Mattei, prestigiosa famiglia romana di cui faceva parte il cardinale Carlo Mattei che nel 1797 siglò il trattato di Tolentino con Napoleone. Dalla facciata lineare e ornata con iscrizioni in latino nelle architravi delle finestre, il palazzo è costituito da una trentina di stanze con i soffitti affrescati, tra cui il grande salone dove Adelaide Antici convolò a nozze con il conte Monaldo Leopardi. Tra i tesori custoditi al suo interno anche il prezioso archivio di famiglia. Recentemente il palazzo è stato messo in vendita all’asta.
Indirizzo: via Antici 7, Recanati, Macerata

Centro Nazionale di Studi Leopardiani

Nato nel 1937 con lo scopo di diffondere l’opera del poeta, organizza sin dalla sua nascita convegni e manifestazioni culturali anche a livello internazionale, come il progetto “Leopardi nel mondo” e il “Centro Mondiale della Poesia e della Cultura”. L’edificio, costruito su progetto di Guglielmo de Angelis d’Ossat, contiene al suo interno una biblioteca di 15.000 volumi, un archivio fotografico di 3000 pezzi e un museo che si articola in varie sezioni dedicate alla vita del poeta e all’ambiente in cui visse. Tra i pezzi più importanti del museo c’è il ritratto del poeta realizzato post-mortem da Domenico Morelli.
Indirizzo: via Monte Tabor 2, Recanati (MC)

Il Sacello

Nei pressi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani si trova il Sacello leopardiano, una serie di elementi architettonici composti con pietre che provengono dall’originaria tomba di Giacomo Leopardi a Fuorigrotta (Napoli), a custodia non del corpo ma della memoria del poeta

Colle dell’Infinito

Il Colle dell’Infinito è la sommità del monte Tabor a cui Leopardi accedeva dal giardino del palazzo, attraversando l’orto dell’allora convento di Santo Stefano, oggi sede del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “G. Leopardi”. È possibile percorrere la strada che costeggia il muro di cinta di Casa Leopardi e seguire così i passi del poeta che si inerpicava sul colle.

Torre del Passero solitario

Resa celebre dalla poesia Il passero solitario, questa torre del XIII secolo, decapitata da un fulmine alla fine dell’Ottocento, si trova nel chiostro della Chiesa di S. Agostino, chiesa il cui primo nucleo risale al XIII secolo ma che è stata rimaneggiata un secolo dopo:
“D’in su la vetta della torre antica,
passero solitario, alla campagna
cantando vai finché non muore il giorno,
ed erra l’armonia per questa valle.”
(Il passero solitario, versi 1-4)
Indirizzo: piazzale Pietro Giordani, Recanati (MC)

Tomba del padre Monaldo e della sorella Paolina

All’interno della chiesa di Santa Maria di Varano, costruita nel 1450 per l’Ordine dei Frati Minori Osservanti, divenne un cimitero pubblico alla fine del 1800 quando i frati furono cacciati. All’interno, oltre alla tomba del famoso tenore italiano Beniamino Gigli, si trovano le tombe del padre del poeta, Monaldo, e della sorella Paolina.
Indirizzo: via Cupa Madonna di Varano presso il Cimitero, Recanati (MC)

Monumento a Giacomo Leopardi

La statua in marmo e decorata con figure in bronzo alla base del piedistallo, fu inaugurata nel 1898 e realizzata dallo scultore Ugolino Panichi.
Indirizzo: piazza Leopardi, Recanati (MC)


Milano

Targa commemorativa

Una targa ricorda il soggiorno del poeta presso la casa del tipografo-editore Antonino Fortunato Stella che si trovava in contrada Santa Margherita, detta anche “contrada dei librai”. Per questo editore Leopardi aveva scritto un commento alle Rime del Petrarca.
La targa recita: “Giacomo Leopardi / in una casa che già sorgeva su quest’area / dimorò dal 30 luglio al 26 settembre 1825”.
Indirizzo: via Tommaso Grossi 2, Milano


Napoli

Tomba nel Parco della tomba di Virgilio

Targa commemorativa sull’edificio in cui morì

L’ultima dimora di Leopardi fu quella di Vico del Pero 2 dove, assistito dall’amico Antonio Ranieri, morì il 14 giugno 1837 a causa di una idropisia. Una targa commemorativa, posta sulla facciata che dà in via Santa Teresa degli Scalzi, recita: “Ospite della città di Napoli / nei quattro ultimi anni di sua vita / Giacomo Leopardi / moriva in questa casa / ai XIV giugno MDCCCXXXVII”.
Indirizzo: via Santa Teresa degli Scalzi 92, Napoli

Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta e targa commemorativa

Leopardi vi fu sepolto alla morte nel 1837. Nel 1844 il sepolcro fu spostato nel pronao della chiesa e sulla lapide venne posta un’iscrizione di Pietro Giordani, amico di Leopardi. I resti del poeta furono traslati nel Parco della Tomba di Virgilio, dove si trova il sepolcro di Virgilio, il 22 febbraio 1939.
Oggi all’ingresso della chiesa resta una targa commemorativa che recita: “Per oltre un secolo / dal 14 giugno 1837 al 22 febbraio 1939 / Giacomo Leopardi / fu sepolto a Fuorigrotta / nell’antica Chiesa di San Vitale — Questa lapide ne tramanda il ricordo / nel bicentenaio della nascita / del poeta dei canti immortali — 23 maggio 1998”.
Indirizzo: piazza San Vitale, Napoli


Torre del Greco (Napoli)

Villa Ferrigni detta Villa delle Ginestre


Roma

Targa sull’edificio dove soggiornò

La targa, installata nel 1879 recita: “Giacomo Leopardi / poeta e filologo massimo / dell’età nostra / in Italia / dimorato in questa casa / per cinque mesi / la fece monumento onorando / a noi ed ai posteri – S.P.Q.R. / Anno MDCCCIXXIX”.
Indirizzo: via Condotti 80 (angolo con via Mario de’ Fiori), Roma