Autori

Gabriele D’Annunzio

Targa commemorativa con riferimento alla “Beffa di Buccari”

Sulle scale che scendono verso il mercato del pesce c’è una targa commemorativa che fa riferimento alla tradizione olearia della città. Il testo menziona Gabriele d’Annunzio e la “Beffa di Buccari”. La salma d’olio a cui fa riferimento era un’antica unità di misura che corrispondeva a 160 chilogrammi di olio. 
La lunga iscrizione recita: “In questo sito furono le pile regie / di questo marmo formate / e contarono tante salme d’olio / quante sono le stelle in firmamento / di esse parlano i secoli / della storia municipale di Gallipoli / donde il sei dicembre scoccava / echeggiando ogni anno per il mondo / la “voce degli olii” / e con le bandiere di tutte le nazioni / ne ridondava l’oro metallico / al cambio dell’oro liquido. / Per esse fu qui nel 1740 / il secondo consolato del mare nel reame / per esse fu qui dettato nel 1743 / il primo documento sindacale / scolpito in lastre marmoree custodite nel museo. / Ricordiamole come le ricordò / Gabriele D’Annunzio ne “la Beffa di Buccari” / dove Umberto Biancamano di Gallipoli / che fu uno dei “trenta in una sorte” / fu somigliato al “Gabelliere dall’asta di bronzo” per la misura dell’olio d’oro lieve / dalle posture scolpite nella roccia / portato alle pile regie della bianca Gallipoli — Iscrizione apposta nel 1932, ed oggi 27 settembre 2014 ripristinata con il patrocinio dell’Amministrazione comunale a cura e spese dell’Associazione Gallipoli Nostra”.
Indirizzo: Mercato del pesce (in prossimità delle scale), Gallipoli (LE)


Mario Praz

Targa commemorativa

La targa cita uno scritto di Mario Praz che elogia la bellezza di questo cortile neoclassico. L’iscrizione recita: «Sir Antony Blunt e l’architetto John Harris / (di solito son gli stranieri a scoprire queste cose) / mi rilevarono a Gallipoli uno stupefacente cortile / neoclassico in un vicolo: una loggia formata da / quattro colonne doriche senza base come quella di / rue des Colonnes a Parigi, ma di proporzioni / massicce, sopra una galleria dalle aperture scandite / da lesene scanalate: a questo solenne prospetto / mena una doppia scalea. Tutto questo in una / piccola città; direi addirittura un paese. / all’estremo limite d’Italia».
Mario Praz 1969 — Angelo e Giovanni Maria Arcangelo Carcano posero a.D. 2008″
Indirizzo: via Fontò 5, Gallipoli (LE)