Tracce dannunziane ad Anversa degli Abruzzi

Anversa degli Abruzzi è il paese in cui Gabriele D’Annunzio ambienta l’opera teatrale La fiaccola sotto il moggio.

Il dramma gli fu ispirato da alcuni viaggi nella zona, tra cui un’escursione a cavallo che aveva fatto nel 1881 e una gita a Scanno nel settembre 1896. Affascinato dal folklore locale, grazie anche alla consulenza di Antonio De Nino, storico e studioso delle tradizioni abruzzesi, scrisse quest’opera che fu portata in scena nel 1905.

La fiaccola sotto il moggio

La storia è ambientata all’epoca di Ferdinando I di Borbone (quindi tra il 1814 e il 1825) e parla delle tragiche vicende familiari dei De Sangro, famiglia ormai in decadenza che vive nel castello normanno di Anversa degli Abruzzi.

La vicenda si apre con Gigliola che vuole vendicare la morte della madre uccidendo la matrigna Angizia, sospettata da Gigliola di essersi macchiata di questo crimine con la complicità di suo padre Tibaldo: una vendetta furiosa della quale rimarrà essa stessa vittima.

Castello normanno ©turismoletterario.com

Del castello dei De Sangro oggi non resta che un rudere, ma emana ancora quell’aura di antica nobiltà in decadenza che è uno dei temi dell’opera dannunziana.

Il parco letterario Gabriele D’Annunzio

In virtù di questo riferimento letterario, Anversa degli Abruzzi è diventata un parco letterario del circuito “I Parchi Letterari®“.
L’ente organizza attività legate ai luoghi e alle opere del poeta ma, a differenza di quanto si trova scritto su alcuni (pochi) siti web, non c’è un’esposizione permanente (i cancelli del castello normanno sono chiusi, senza la benché minima indicazione di un eventuale spazio espositivo).

Potete però farvi una passeggiata in paese: un suggestivo borgo tutto salite e discese, vicoli stretti e case in pietra, da cui si gode una splendida vista sui monti abruzzesi.

©turismoletterario.com

Le Gole del Sagittario

Proprio sotto il borgo di Anversa degli Abruzzi si trovano le sorgenti di Cavuto, l’ultima propaggine delle Gole del Sagittario, un impressionante canyon scavato dal fiume Sagittario attraverso i monti. Le Gole vanno dalla diga di San Domenico, dove sorge anche l’eremo di San Domenico, al paesino di Cocullo: è un paesaggio mozzafiato, immerso nel verde dei boschi circostanti. Non c’è da stupirsi quindi che anche D’Annunzio ne rimase impressionato, tanto da menzionarlo nella sua opera:

“È bello il Sagittario, sai? Si rompe e si schiuma, giù per i macigni, mugghia, trascina tronchi, tetti di capanne, zagole (…). È bello sai?…”

Dalle sorgenti di Cavuto parte un itinerario lungo il fiume e nei pressi del centro visite c’è un punto, indicato da una targa dannunziana, dove, attraverso due tubi metallici, si possono ascoltare i rumori dell’acqua che scorre.

Sorgenti di Cavuto ©turismoletterario.com

L’itinerario prosegue con la quarta tappa a Pescina!

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